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Torino, ipotesi Bava ds? I pro e i contro

Il punto / La promozione del responsabile del settore giovanile è una delle opzioni sul tavolo di Cairo

Gianluca Sartori

La partenza di Gianluca Petrachi da Torino sembra solo questione di tempo: subito o a fine campionato, salvo un ricucirsi dei rapporti con Urbano Cairo che ad oggi sembra improbabile, il Torino dovrà cercare un sostituto del dirigente salentino. Tra le opzioni a disposizione che verranno analizzate da Cairo e dai suoi consiglieri sicuramente c’è la soluzione interna che porta al nome di Massimo Bava.

I PRO - Non c’è dubbio sul fatto che l’attuale responsabile del settore giovanile vanti la massima fiducia del presidente, che gli ha rinnovato il contratto sino al 2022. E in effetti le capacità non gli mancano di certo. In termini di risultati, la Primavera granata - cambiando di anno in anno giocatori e cambiando anche la conduzione tecnica - dal 2012 ad oggi è sempre stata ai massimi livelli in Italia, combattendo alla pari contro club che investono nel vivaio risorse molto più importanti (la Fiorentina che ha superato i granata in Coppa Italia, ad esempio, per costruire l’attuale squadra ha investito 11 milioni: il Torino per un cartellino Primavera sin qui ha speso al massimo 150mila euro). Bava, uno che ormai ha il colore granata dentro, è abituato a far fruttare al massimo risorse non illimitate. In sede di trattativa sa il fatto suo e ha una spiccata propensione alla programmazione e alla strategia, come dimostra il fatto che sia stato uno dei principali promotori dell’operazione Robaldo. In vent’anni di carriera, partendo dal dilettantismo per poi arrivare ad una società come il Torino passando dalla Serie C (in cui ottenne ottimi risultati), Bava ha acquisito esperienza e competenze tali che il ruolo di direttore sportivo non lo spaventerebbe certo.

I CONTRO - Un’eventuale promozione di Bava andrebbe comunque valutata a 360 gradi perché il settore giovanile e la Serie A sono due mondi diversi per dimensione economica e convergenza di interessi. Soprattutto, promuovendo Bava servirebbe un dirigente di pari levatura per il settore giovanile: facile a dirsi, non così tanto a farsi. Tutte considerazioni che Cairo dovrà fare: salvo sorprese, ha un mese di tempo per fare la scelta giusta. E Bava ha le carte in regola per aspirare alla scrivania granata.