Un petardo fatto scoppiare dentro l’impianto, nei dintorni di un moncone della vecchia tribuna, fumogeni e cori. È andata in scena la prima (mini) contestazione al Filadelfia, e i destinatari sono i giocatori. Nè la società, nè l’allenatore: per la delegazione della curva Maratona il messaggio andava recapitato ai calciatori, colpevoli di non avere onorato la maglia nella partita di Verona. In effetti era una partita che doveva dimostrare lo spessore umano della squadra, che avrebbe dovuto riscattarsi dopo il derby perso. Non è stato così, anzi, la situazione è peggiorata ed è arrivata una sconfitta che di fatto pregiudica seriamente il raggiungimento dell’obiettivo stagionale, l’Europa League.
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Torino: la contestazione dei tifosi è rivolta ai giocatori
Al Filadelfia / Un petardo dentro l’impianto, fumogeni, urla contro i giocatori: contro il Crotone serve una scossa
Ma il campionato non può e non deve finire qui per il Torino. Ci sono 12 partite e vanno affrontate con la bava alla bocca. Lo vuole Mazzarri, che in questi mesi farà una selezione, marcando un confine tra i giocatori che gli serviranno e quelli che invece dovranno cercare fortuna altrove. Ma lo vogliono soprattutto i tifosi, che fanno sacrifici per seguire la squadra e vogliono essere ripagati quantomeno con prestazioni all’altezza. Si può discutere sui modi, ma la fredda cronaca dice che il messaggio scelto dai tifosi è questo. E i destinatari erano evidentemente i giocatori: nè la società, nè l’allenatore.
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