Nei primi quarantacinque minuti di gioco, il pubblico può vedere un Torino diverso rispetto al recente passato. Rosina, ad esempio: parte a destra, poi si sposta e non smette di attaccare, senza folate irresistibili ma anche senza passaggi a vuoto: ed è un po' specchio di questo Toro, che attacca con ottima continuità, ma evita sfuriate che poi non trovino conferme. Così, la squadra non si fa prendere dalla frenesia, nemmeno quando, dopo mezz'ora di attacchi, sembra sia difficile portare pericoli alla porta salentina. E viene premiata: complice, il leccese Diamoutene, autore di una prestazione sciagurata e di un fallo di mano evitabilissimo che porta al rigore e alla trasformazione di Rosina. Il raddoppio viene invece trovato dopo una combinazione molto bella tra Rubin, lo stesso Rosina ed Amoruso, con l'inserimento risolutivo di Zanetti, al suo primo gol in granata. Amoruso, a proposito: gioca a tutto campo, controlla palloni con classe e li distribuisce bene, si rende anche pericoloso: splendido. Ottima impressione anche da un gladiatorio Pratali. Lecce pericoloso dopo il 2 a 0 con Tiribocchi, Sereni sempre pronto.
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Torino-Lecce 3-0 Sintesi e commento
Nei primi quarantacinque minuti di gioco, il pubblico può vedere un Torino diverso rispetto al recente passato. Rosina, ad esempio: parte a destra, poi si sposta e non smette di attaccare, senza folate irresistibili...
I granata nel secondo tempo si comportano con grande maturità. Controllano la partita senza subire eccessivamente il ritorno dei pugliesi e li lasciano sfogare con una pressione sterile che non porta pericoli. Gli uomini di De Biasi sono ordinati in campo e sbagliano pochissimi passaggi. Rosina e compagni non disdegnano però di colpire appena possono, con un Corini ispirato in regia che sembra essere tornato quello dei tempi migliori. L'esperto centrocampista sforna in continuazione assist e lanci precisi che pescano i compagni in buona posizione. Beretta prova a correre ai ripari inserendo Vives e Konan, ma l'unica conseguenza è scoprire ancora di più la propria retroguardia, che rischia in diverse occasioni e poi al 30' capitola. Bella ripartenza dei granata che arrivano sul fondo con Rosina, cross preciso per la zuccata di Bianchi e terzo gol. Il resto della partita è pura amministrazione. Il Torino vince 3-0 una gara dominata in gran parte.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Nei primi quarantacinque minuti di gioco, il pubblico può vedere un Torino diverso rispetto al recente passato. Rosina, ad esempio: parte a destra, poi si sposta e non smette di attaccare, senza folate irresistibili...
I granata nel secondo tempo si comportano con grande maturità. Controllano la partita senza subire eccessivamente il ritorno dei pugliesi e li lasciano sfogare con una pressione sterile che non porta pericoli. Gli uomini di De Biasi sono ordinati in campo e sbagliano pochissimi passaggi. Rosina e compagni non disdegnano però di colpire appena possono, con un Corini ispirato in regia che sembra essere tornato quello dei tempi migliori. L'esperto centrocampista sforna in continuazione assist e lanci precisi che pescano i compagni in buona posizione. Beretta prova a correre ai ripari inserendo Vives e Konan, ma l'unica conseguenza è scoprire ancora di più la propria retroguardia, che rischia in diverse occasioni e poi al 30' capitola. Bella ripartenza dei granata che arrivano sul fondo con Rosina, cross preciso per la zuccata di Bianchi e terzo gol. Il resto della partita è pura amministrazione. Il Torino vince 3-0 una gara dominata in gran parte.
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