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Torino, Longo rimescola le gerarchie: cosa può cambiare nello spogliatoio

Focus on / Chi aveva il posto garantito con Mazzarri non è più sicuro di giocare, mentre chi partiva dalle retrovie potrebbe essere rilanciato

Lorenzo Chiariello

"La sconfitta di Lecce ha messo un punto definitivo all'avventura di Mazzarri alla guida del Torino. Ora è il momento di Moreno Longo. E il cambio di allenatore, come spesso accade, potrebbe significare un rimescolamento delle gerarchie all'interno dello spogliatoio. Chi finora ha sempre avuto spazio quindi, potrebbe dover cedere il posto ad alcuni tra gli elementi meno utilizzati; arriva un nuovo tecnico e tutti ripartono da zero.

"TITOLARI - Nell'ultimo periodo, per esiguità di risorse o per scelta tecnica, Mazzarri si è affidato bene o male agli stessi interpreti anche in caso di prestazioni non sempre all'altezza. La cosa ovviamente non ha fatto che alimentare le critiche nei confronti dell'allenatore toscano. Partendo dalle retrovie, se si eccettua l'espulsione rimediata contro l'Atalanta e la conseguente squalifica, Izzo ha disputato per intero tutte le partite della stagione. Altri elementi, come Aina, sono spesso stati confermati nonostante prestazioni non sempre all'altezza. Situazione non troppo diversa per Meité: il francese, pur commettendo alcuni errori determinanti, ha spesso goduto della fiducia di Mazzarri. Sulla trequarti, nonostante abbia a volte deluso le aspettative, la coppia Berenguer-Verdi ha sempre trovato spazio da dicembre a questa parte. I 25 milioni spesi per portare l'ex Napoli in granata però, finora non sono valsi la pena dell'investimento più caro della storia del Toro. Per tutti questi elementi, con Longo in panchina, le cose possono cambiare.

"OPPORTUNITÀ - Dunque, a chi potrebbe far comodo un cambio di guida tecnica? Su tutti, Lyanco, Edera, Millico e Zaza potrebbero beneficiare della situazione. Il brasiliano infatti, complici i tanti guai fisici, ha trovato solo 8 presenze fino ad oggi. Ancor meno spazio per i giovani canterani: 9 apparizioni in due. Il classe 1997 potrebbe essere rivalutato proprio in virtù del rapporto costruito con Longo tra il 2014 ed il 2016: l'allenatore all'epoca guidava la Primavera granata e Edera fu protagonista delle cavalcate che valsero il campionato e la Supercoppa. Discorso simile per la punta classe 2000 che non è mai stata agli ordini di Longo, ma sicuramente il tecnico conosce Vincenzo poichè, quando lui allenava la Primavera, il giovane talento militava nelle categorie granata inferiori. Si termina poi  con Simone Zaza, che potrebbe trovare il decisivo riscatto. Mazzarri non riteneva che la coppia con Belotti fosse la soluzione migliore per il Torino tanto che poi il lucano è finito sul mercato. Ora, con Longo, anche lui potrebbe trovare nuova linfa.