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Napoli, riecco Ancelotti: il tecnico ritrova il Torino a 9 anni di distanza

NAPLES, ITALY - AUGUST 25:  Coach of SSC Napoli Carlo Ancelotti gestures during the serie A match between SSC Napoli and AC Milan at Stadio San Paolo on August 25, 2018 in Naples, Italy.  (Photo by Francesco Pecoraro/Getty Images)

Focus On / Le strade di Ancelotti e del Toro si incroceranno di nuovo, l'ultima volta a sorridere fu Carletto

Redazione Toro News

"Un campionato italiano, uno spagnolo, uno francese, una Premier League, una FA Cup e 3 Champions League; tra cui la conquista della storica "decima" sulla panchina del Real Madrid. Questi sono solo alcuni dei trofei conquistati dal Carlo Ancelotti allenatore. Se ancora ci fosse bisogno di presentazioni, l'attuale tecnico del Napoli è senza dubbio uno degli allenatori più vincenti ed importanti della storia del calcio italiano ed internazionale, che quest'anno ha scelto la squadra azzurra per soddisfare la sua sete di nuovi stimoli. Ancelotti che domenica 23 settembre all'ora di pranzo, ritroverà davanti a sè il Torino. Incrocio, quello tra il tecnico emiliano e i granata, che non accadeva addirittura dall'aprile del 2009 quando a San Siro il suo Milan superò i piemontesi con un sonoro 5-1 deciso dalla tripletta dell'ormai collega Pippo Inzaghi e dai gol di Kakà ed Ambrosini. A nulla servì poi la rete di Franceschini. L'ultimo confronto in terra piemontese invece risale al 2008, quando i granata inchiodarono i rossoneri sul risultato di 2-2, reti di Rosina e Stellone per i padroni di casa a cui risposero i brasiliani Pato e Ronaldinho.

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"OMBRE DEL "SARRISMO" - Nonostante il palmares citato in precedenza, Ancelotti trova a Napoli una missione non poco complicata, anche per uno come lui: far dimenticare a tutta una città Maurizio Sarri, il cui stile di gioco sembra ormai radicato nel cuore e nell'anima di tutti, tifosi e calciatori. L'accoglienza è stata da vero e proprio idolo, ma il tecnico emiliano sa che dovrà al più presto far breccia nel cuore dei partenopei riuscendo ad instaurare la propria filosofia di calcio. Una filosofia di calcio decisamente di stampo europeo, ma con una forte base di "italianità", che gli ha consentito di vincere qualsiasi cosa anche all'estero. Il mercato e l'ambiente che si è creato in città intorno al presidente, non dimenticando il problema San Paolo, rendono ancor più difficile il compito a Carletto ed il Torino potrebbe approfittare di questo Napoli ancora in periodo di assestamento, che però, quantunque non abbia ancora convinto del tutto, ha pur sempre totalizzato 9 punti su 12 disponibili.

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"LA MOSSA - L'impronta più significativa che Ancelotti ha già lasciato a Napoli è senza dubbio l'utilizzo del proprio capitano. Se Walter Mazzarri lo schierava nel tridente d'attacco e Maurizio Sarri lo impiegava come mezzala, Marek Hamsik con Ancelotti ha subito un ulteriore arretramento diventando il regista del gioco. L'ex tecnico rossonero un lavoro molto simile lo fece anche con Andrea Pirlo, svoltando di fatto la sua carriera e proiettandolo nell'olimpo del calcio mondiale. Per Hamsik però questo cambio di ruolo arriva in un differente momento della carriera rispetto a Pirlo e per motivi e necessità diverse. Ancelotti infatti doveva sopperire alla cessione di Jorginho e far fronte alla prorompente crescita di Piotr Zielinski, diventato pedina insostituibile nel ruolo di mezzala. In ogni caso per il capitano del Napoli il nuovo ruolo può essere occasione di reinventarsi, di rilanciare la propria carriera e aggiungere nuovo vigore per i colori che ormai ha tatuati nel cuore. La fisicità e la corsa di Meite e Rincon potrebbero stringere in una morsa letale e chiudere in una gabbia la bandiera Azzurra, ancora alle prime uscite nel nuovo ruolo, creandogli non poche difficoltà nel compito di creare gioco. Una soluzione che Walter Mazzarri potrebbe prendere in considerazione nel corso della settimana.