La brillantezza e la scioltezza non sembrano, per ora, essere quelle dello scorso anno. I partenopei devono adattarsi alle direttive del maestro Ancelotti, ma l'attacco azzurro resta sempre uno dei più forti e soprattutto imprevedibili d'Italia. Il trio delle meraviglie si conosce a memoria, Milik sembra essere tornato in forma ed essere più centro del progetto, al gruppo si è aggiunto Verdi che lo scorso anno a Bologna ha dimostrato tutto il suo valore. Da valutare anche la probabile candidatura di Mertens che, dopo essere partito dalla panchina in Champions League, potrebbe avere una chance contro il Torino.
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Torino-Napoli, Milik il fulcro dell’attacco azzurro. Ma Mertens…
Focus On / Analizziamo il reparto offensivo del Napoli e l'imprevedibilità che lo caratterizza
LE SOLUZIONI - Con la visione elastica di Ancelotti e ancor più con il recupero completo di Milik quando si pensa all'attacco schierato del Napoli lo si immagina con una doppia soluzione. La prima, quella che vedrebbe il trio ispirato dal "Sarrismo", l'attacco leggero formato da Josè Maria Callejon, Lorenzo Insigne e Dries Mertens (che più volte ha già fatto male al Torino) sinonimo di fantasia, spettacolo e geometrie, con il gigante polacco pronto ad entrare a partita in corso. La seconda, quella maggiormente utilizzata dall'ex allenatore rossonero in questo inizio stagione: ovvero il tridente pesante che prevede Insigne e Callejon ai lati di Arkadiusz Milik con il folletto belga pronto a subentrare e spaccare la partita come ai tempi di Benitez. A partita in corso Carletto ha già fatto vedere un modulo ancor più offensivo con il trio delle meraviglie dietro al polacco unica punta. In ogni caso, con la Champions a metà settimana i campani potrebbero riproporre al Grande Torino l'attacco sceso in campo a Genova contro la Sampdoria che, nonostante un ottimo interprete come Verdi, non è sembrato ancora rodato ed ha trovato qualche difficoltà ad amalgamarsi.
IL MARCHIO DI FABBRICA - L'immagine più rappresentativa della fase offensiva del Napoli è il celebre, ormai, taglio di Callejon alle spalle del difensore con l'imbucata Insigne che termina con la conclusione o l'assist dello spagnolo. Un'azione già presente ai tempi di Rafa Benitez, sicuramente nelle corde di Callejon ma maturata e divenuta simbolo del "Sarrismo" che ha incantato tutta Europa. Ciò che sorprende è come questa azione, nonostante sia intuibile e ormai ampiamente conosciuta, venga sempre eseguita in maniera impeccabile e le difese dell'intera serie A non siano state ancora in grado di impedirla. Merito delle numerose soluzioni create dai compagni in campo al momento dell'esecuzione. Nonostante Sarri non sia più l'allenatore del Napoli, nella prima giornata di campionato, osservando il gol di Milik, abbiamo potuto osservare come il copione sia rimasto intatto nella memoria degli attori e quanto ancora sia micidiale questa soluzione. La difesa a tre granata, soprattutto con l'assenza quasi certificata di Ansaldi e dunque l'impiego di uno tra l'offensivo Berenguer e Ola Aina a sinistra, potrebbe soffrire ulteriormente questa trama di gioco. Dovrà essere attento e bravo Walter Mazzarri a studiare una soluzione adatta e vincente.
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