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Torino-Palermo 3-1: Mihajlovic cambia e abbatte il muro di Lopez

Confronto allenatori / Il tecnico granata vince il match e il personalissimo testa a testa in panchina grazie ai cambi azzeccati. Il mister rosanero si difende ma non basta

Nicolò Muggianu

Al 45′ minuto di Torino-Palermo, la bilancia nel confronto tra Lopez e Mihajlovic pendeva fortemente verso il tecnico rosanero: un primo tempo interpretato alla perfezione dalla squadra siciliana con un undici molto attento difensivamente e cinico nell'unica occasione offensiva concessa dai granata. Tanta corsa e densità per il Palermo nella prima metà di gara che è riuscito a portarsi in vantaggio all'intervallo grazie a un Rispoli sugli scudi e a un generale e diffuso spirito di sacrificio. Se Sinisa Mihajlovic è riuscito a vincere il confronto con il collega però è soprattutto grazie ai cambi effettuati nel secondo tempo, che hanno evidentemente stravolto la partita.

La prima sostituzione è stata quella di Ljajic, subentrato al posto di un evanescente Boyé: l’argentino ha sprecato la sua occasione per scalare le gerarchie di Mihajlovic sbagliando spesso la scelta dell'ultimo passaggio e fallendo una buona occasione nella seconda metà del primo tempo. L’ex Roma invece, appena entrato in campo, ha subito dato - così come a Firenze - l'impressione di avere una tenuta mentale e fisica migliore rispetto agli ultimi tempi. Non è un caso che, in occasione del secondo e del terzo gol, sia stato proprio il serbo a fornire gli assist calibrati al millimetro che Belotti ha insaccato alla perfezione. Anche l’inserimento di Iturbe e Maxi Lopez poi si è rivelato azzeccato: l'argentino ha seminato il panico nella difesa avversaria facendo perdere i punti di riferimento in marcatura e favorendo gli inserimenti dei terzini sugli esterni. Il paraguayano poi ha fornito dalla bandierina un assist perfetto per Belotti permettendo al Torino di pareggiare una partita piuttosto bloccata.

Per quanto riguarda l'undici titolare Mihajlovic ha avuto il grande merito di dare ancora una volta fiducia a Lukic e Gustafson autori di un'altra buona prova condita da guizzi di personalità e ottime geometrie. Diego Lopez come detto aveva preparato al meglio la partita e i primi 45' ne sono la prova. I cambi, l'infortunio di Rispoli e un'eccessivo timore di prendere gol poi hanno sovvertito gli equilibri. La scelta di inserire un centrale difensivo come Gonzalez al posto di Sallai infatti si è rivelata una scelta controproducente: i granata hanno così rafforzato il proprio predominio in mezzo al campo manovrando con maggior spazi e di conseguenza precisione. Il cambio finale che ha visto coinvolti Diamanti e Cionek è parso poi come una mossa tardiva, disperata e più utile a sostenere un isolatissimo Nestorovski piuttosto che utile a rimettere in piedi un risultato già ampiamente compromesso.

 FLORENCE, ITALY - FEBRUARY 27: Sinisa Mihajlovic manager of FC Torino looks on during the Serie A match between ACF Fiorentina and FC Torino at Stadio Artemio Franchi on February 27, 2017 in Florence, Italy. (Photo by Gabriele Maltinti/Getty Images)

Questa volta poi è stato nuovamente utile al tecnico serbo l'inserimento di quattro punte contemporaneamente: è stata qui infatti la svolta tattica della partita. Con l'inserimento di Ljajic, Maxi Lopez e Iturbe il Torino è riuscito a prendere in mano il predominio del gioco in maniera definitiva chiudendo il Palermo nei suoi ultimi trenta metri. Una maggiore presenza nell'area avversaria nei calci piazzati ha permesso poi al Torino di portare a casa la vittoria e a Mihajlovic di spuntarla nel personalissimo testa a testa in panchina.