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Torino-Palermo, Antonino Asta: “Avrei voluto finire la carriera al Toro ma…”

Antonino Asta ha allenato la Prmavera del Torino dal 2009 al 2012

Doppio ex / Lo storico capitano granata in un'intervista esclusiva a TN: "I primi tempi a Palermo furono difficili. L'addio di Zamparini? Forse era il momento di lasciare... "

Nicolò Muggianu

A poche ore dal match Torino-Palermo in campionato, abbiamo contattato Antonino Asta, grande protagonista in entrambe le squadre in carriera e "doppio-ex" illustre dell'incontro. Icona e capitano nel Torino tra la fine degli anni ’90 e il 2002 ed ex allenatore degli Allievi Regionali e Nazionali e della Primavera granata, Asta conosce molto bene l’ambiente-Toro e ha detto la sua riguardo alcuni particolari argomenti.

Buongiorno. Antonino tanti anni passati in granata dal '97 al 2002, interrotti solo dalla breve parentesi al Napoli, 128 presenze complessive, 7 gol e la fascia da capitano al braccio. Qual è il ricordo più bello che custodisce della sua esperienza al Toro?

"I numeri che hai citato parlano da soli: tante presenze, cinque anni bellissimi. Sarebbe facile dire il 3-3 con la Juve o una vittoria col Milan, pero io ho vissuto quei cinque anni intensamente nel loro trascorso per cui dire un evento in particolare piuttosto che un altro sarebbe da bugiardi. Sicuramente quel 3-3 al derby è rimasto nella leggenda e lo ricordo tutt'oggi con piacere, ma il Toro per me è stata una storia totale nel suo complesso e nel suo insieme".

Nel 2002 poi il passaggio al Palermo è stato quasi un ritorno nella terra natale dopo un lungo peregrinare in giro per l'Italia.

"Fu una situazione particolare. Mi chiamò Zamparini in persona perchè voleva cominciare a programmare e progettare un grande Palermo e da lì iniziò la scalata, anche se quell'anno perdemmo l'ultima partita per andare in Serie A contro il Lecce. Fu un cambio totale: grandi giocatori e grandi ambizioni. Per me questo rimane un ricordo piacevole perchè, da siciliano, il Palermo raffigurava una squadra ambita. L'unica cosa spiacevole fu che proprio in rosanero dovetti smettere di giocare a causa di un infortunio...".

A proposito di Zamparini: il presidente sembra abbia deciso di farsi da parte. Lei come lo ricorda?

"Mi ricordo che quando arrivai aveva già allestito una squadra importante: Zauli, Maniero, Di Napoli, La Grotterìa e tanti altri giocatori fortissimi. Sono passati tanti anni da allora ed è arrivato forse il momento per lui di lasciare anche se magari non definitivamente (si parla di consulente o Presidente Onorario n.d.r). Nel suo modo di essere presidente, molto criticato, "mangia allenatori" eccetera quello che ha fatto lui per il Palermo è qualcosa che rimarrà indelebile. Ha portato questa squadra dalla Serie B alla A raggiungendo anche l'Europa League ha fatto grandi cose per la squadra".

 Zamparini, ex presidente del Palermo

Ha qualche aneddoto particolare che vuole raccontarci riguardo al suo passaggio dal Torino al Palermo?

"Ricordo solo che andai via a scadenza. Ci fu un tira e molla con la società dell'allora presidente Cimminelli dove capii che forse anche il Torino aveva altri progetti. Sono andato via con dispiacere.  Io avrei voluto finire la mia carriera al Toro, così non è andata ma so che fa parte della vita del giocatore. L'inizio fu doloroso, poi però cominciai di nuovo a fare quello che ogni professionista deve fare: dare il massimo per la squadra in cui gioca".

Venendo al match di domenica. Chi vede favorito?

"Ho visto l'ultima partita con la Fiorentina, se si pensa al risultato, ha fatto qualcosa di incredibile però se togliamo gli ultimi 20' finali fantastici poteva soccombere per più di 2-0. Ha avuto una grande reazione ma deve cambiare il trend. E' vero ormai l'Europa è lontana e non ci sono grandi obbiettivi, questa partita qui sarà molto più decisiva per il Palermo che deve fare la partita della vita per racimolare più punti possibili e sperare di giocarsi l'ultima gara contro l'Empoli in maniera decisiva. Non vedo nessun favorito, sulla carta il Torino è certamente più forte ma il Palermo avrà maggiori motivazioni".

 PALERMO, ITALY - OCTOBER 17: Andrea Belotti (L) of Torino and Giancarlo Gonzalez of Palermo compete for the ball during the Serie A match between US Citta di Palermo and FC Torino at Stadio Renzo Barbera on October 17, 2016 in Palermo, Italy. (Photo by Tullio M. Puglia/Getty Images)

Ci si sarebbe dovuto aspettare di più dalla stagione del Toro?

"Sono le aspettative che fanno pendere l'ago della bilancia da una parte o dall'altra. Le aspettative sono state enormi a inizio campionato quando il Toro era fantastico: faceva risultati , giocava a calcio e occupava le prime posizioni. Ecco che allora alla gente e alla società rimane impresso quel momento e si pensa che al primo errore ci sia qualcosa che non quadra. Io credo stiano facendo bene, potrebbe forse avere un paio di posizioni in più ma davanti ci sono squadre che onestamente in questo momento sono maggiormente attrezzate. L'auspicio è che si dia continuità a questa squadra nei prossimi anni aggiungendo qualche tassello senza smantellarla di continuo. Così potrebbe diventare quel Toro in cui tutti speriamo e potrà giocarsi l'Europa League anche il prossimo anno".