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Torino-Palermo, un punto è meglio di niente. Ma adesso bisogna svoltare

Torino-Palermo 2-2, l'analisi a mente fredda / Un punto non si rifiuta mai, da premiare la reazione del Torino. Adesso la palla passa nelle mani di Cairo...

Federico Lanza

"Il pareggio del Torino contro il Palermo è una mezza sconfitta: ci si attendeva una reazione violenta, rabbiosa e consapevole, invece i granata sono rimasti incompiuti. Il punto maturato alla fine dei 90 minuti equivale ad una sconfitta  - dal momento che il Torino era chiamato a vincere e convincere – ma, viste le premesse e all'approccio blando alla gara, possiamo dire che non è andata poi così tanto male. Un pareggio far pur sempre classifica, ma purtroppo la prestazione nel suo complesso è negativa. La mentalità dei giocatori granata nel primo tempo  è stata perfino più sorprendente (in negativo) della veemente reazione nella ripresa. E se la matematica non è un'opinione: più per meno fa sempre meno. Negativo. Torino non bocciato, ma rimandato. Le occasioni per salvarsi, però, incominciano a scarseggiare e non sarebbe corretto, nei confronti dei tifosi che pagano il biglietto, abusare ad oltranza della loro pazienza.

"Il Torino è sceso in campo nervoso, intimidito e ingabbiato dalla ragnatela disegnata da Iachini: per una buona mezz'ora è stato in balia del gioco avversario, senza riuscire in qualche modo a rialzarsi dalle sabbie mobili nel quale il Torino sembra essersi arenato dal 9 dicembre ad oggi. In realtà, i problemi del Torino sono iniziati molto molto prima: infatti, la squadra di Ventura non ha mai convinto a pieno, e non è blasfemia pensare che nelle vittorie in campionato e nella prestazione del derby (superba, ci mancherebbe, e il gol di Bruno Peres è già nella Storia) ci fosse più fortuna che abilità e lavoro tattico. La realtà è che si cerca in qualsiasi modo un appiglio, uno sperone di roccia, un aggancio per non scivolare nella mediocrità, che in questo momento sembra di nuovo permeare l'ambiente granata. Gli uomini per disputare un campionato che punti alla salvezza ci sono: in questo momento la soglia dei 40 punti è l'obiettivo stagionale, da raggiungere ad ogni costo, perché i tifosi (anche gli inguaribili ottimisti) non resisterebbero ad una nuova discesa nel pantano della Serie B (con tutto rispetto che le squadre e chi vi lavora con passione e dedizione). E, chissà, quindi, che il messaggio veicolato dai tifosi attraverso quello striscione polemico - prontamente rimosso - non sia stato captato da chi ne era il destinatario…E non facciamo nomi.

"Ritornando alla partita, rimane encomiabile l'impegno della squadra e di Sasà Sullo (che ieri sostituiva Ventura squalifica) nel raddrizzare una partita che sembrava persa già prima dell'intervello. Kamil Glik si è tolto lo sfizio del secondo gol stagionale (eguagliato il “record” dello scorso anno) andando ad incornare con prepotenza sul corner di Bruno Peres. La cosa che ha fatto più piacere ai tifosi – manco a dirlo – è stata proprio l'esultanza rabbiosa del polacco con tanto di bacio al simbolo del Torino. Non ci sbilanciamo troppo con le promesse a vita e le dichiarazione d'amore, ma possiamo dire con assoluta certezza che il Torino ha un vero leader. A volte pasticcione, a volte agonisticamente irruento, ma pur sempre un giocatori che ha sposato in tutto e per tutto la causa del Torino e i suoi valori.

"Il Torino cresce nel secondo tempo, aumenta i giri del motore, ma è sempre mancato quella cosa di cui il Torino ha bisogno come ossigeno: il guizzo vincente. Un rifinitore, un attaccante sporco e cattivo ma che la metta dentro sempre. Ventura non può (suo malgrado) fare affidamento in toto su Quagliarella, il numero 27 non può sobbarcarsi tutto il lavoro, e il Torino non può andare avanti così. La nota lieta è il gol di Josef Martinez: la scelta di Sullo (o l'intuizione di Ventura?) di schierarlo dal primo minuto ha ripagato con il primo – di una lunga serie, si spera – gol del venezuelano in maglia granata. Un movimento da attaccante di razza: sfruttando il suo baricentro basso, controlla e nasconde con il corpo un pallone interessante, e calcia con un fendente che buca Sorrentino. Il “Brigante Vinotinto” sta lentamente uscendo dal guscio: dopo l'iniziale adattamento e il brusco passaggio dal campionato svizzero a quello italiano, forse il Torino ha trovato un ragazzo su cui puntare. L'esito della stagione, però, non è né sulle spalle di Quagliarella, men che meno di Amauri, Martinez o dello stesso Ventura. A buon intenditor….

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