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Torino, parla Cairo: “Un attaccante? Ci lavoriamo. Il ritorno di Cerci non mi convince”

Il presidente ha parlato a margine dell'amichevole di Bormio con il Savona: "Glik e Maksimovic i nostri baluardi. Li voglio tenere. Abbiamo speso circa 23 milioni"

Gianluca Sartori

"A margine dell'amichevole disputata questo pomeriggio a Bormio dal Torino di Giampiero Ventura ha parlato il presidente granata UrbanoCairo: "Quello di oggi non era un test attendibile, resta una partita estiva. Tuttavia ho visto cose buone".

"Il presidente ha poi parlato del durolavoro svolto in settimana: "Ovviamente il lavoro fisico svolto in settimana ha pesato, ma ho visto buone cose. Saranno comunque le gare ufficiali a parlare. Fin qui abbiamo segnato 28 reti senza subirne nessuna, certo non avevamo contro il Real Madrid, ma comunque siamo soddisfatti."

"Il presidente parla poi della garaodierna nello specifico: "Il Savona nella prima mezz'ora ha fatto una buona partita e ha dimostrato di avere una buona organizzazione di gioco"

"Cairo si sofferma poi sul mercato: " Sono arrivate offerte, senza dire per chi e da quali società, tuttavia, a prescindere dalle offerte, la nostra intenzione è quella di non cedere nessuno, a meno che qualcuno ce lo chieda. Penso che la squadra sia questa, più magari un altro innesto e con i giovani che andranno piazzati. Darmian invece è un caso a parte; già l'anno scorso avrebbe voluto andar via, ma considerando le cessioni di Cerci e Immobile gli ho chiesto se poteva rimanere con noi ancora un anno. Per Belotti al momento non c'è nessuna trattativa. E' un buon giocatore, ma ne seguiamo anche altri. Defrel? Anche lui è un attaccante giovane e promettente che ha fatto bene la scorsa stagione. In ogni caso preferisco non dire chi sono gli elementi che ci interessano, perché non è rispettoso delle società di appartenenza. Inoltre molte volte quando fai dei nomi poi diventano irraggiungibili. Dico solo che abbiamo quattro giocatori nel mirino. Abbiamo solo calciatori di proprietà perché puntiamo a farli crescere perché poi ci fruttino, come successo con Darmian. Per ora abbiamo accantonato le altre formule cambiando strategia. Con i soldi di una sola cessione abbiamo comprato cinque giocatori, e questo è quello che vogliamo fare. Abbimo speso circa 23 milioni".

"Segue un focus sugli obiettivi: "Abbiamo giocatori di qualità, con solide nozioni calcistiche e un bel mix tra giovani ed esperti, ma non mi piace dire di puntare a questo o a quello; sarà il campo a dire dove potremo arrivare. Restiamo umili e sereni e, se si lavora bene, i risultati arrivano. I giocatori devono seguire le direttive del Mister."

"Il presidente parla poi della CoppaItalia: "Ci teniamo, e abbiamo la possibilità di arrivare al derby ma prima pensiamo ai turni precedenti".

"Ci sono poi anche parole dolci per Glik: "E' un ragazzo per bene e serissimo che ha fatto passi avanti enormi. E' il nostro capitano. Quando ha fatto cinque gol gli ho dato un premio extra. Se vuole prendere un caffé con me lo faccio volentieri, ma basta che sia solo uno se no poi diventiamo nervosi".

Il patron granata accolto tra gli applausi dei tifosi

"L'altro elemento di cui si parla molto è Maksimovic: " E' un giocatore di valore a cui teniamo, e non lo vogliamo cedere. La nostra politica è quella di prendere giocatori giusti, ma non disdegniamo quelli esperti laddove servono, come dimostrano i casi di Moretti, Quagliarella, Gazzi e Vives. in una rosa è giusto avere cinque o sei giocatori esperti e di carattere in grado di dare consigli ai più giovani".

Il presidente parla poi di Baselli e Zappacosta: "Ha fatto un ottimo lavoro Petrachi con gli agenti e poi è servito il mio ottimo rapporto con i Percassi con cui in passato eravamo anche soci. Tutto insieme ha garantito la chiusura dell'affare. I Percassi si sono dimostrati ottime persone con cui basta una stretta di mano. Nel calcio ci sono ancora persone serie. Con loro l'accordo era già chiuso prima delle firme"   Si parla poi della continuità nello staff tecnico: "Noi abbiamo una continuità dello staff tecnico che poi ovviamente aiuta. È quello che ho fatto sempre nelle mie aziende in cui ho direttori e collaboratori con cui lavoro da vecchia data. Una volta che ho trovato Ventura e Petrachi non li ho più mollati. C'e grande unità di intenti, grande collaborazione non solo con Ventura e Petrachi ma anche coi rispettivi staff. Questo favorisce la rapidità di azione. Ormai l'intesa è assoluta e abbiamo affinato anche una serie di dettagli, come il fatto di arrivare in ritiro con la squadra praticamente fatta. Prima non ragionavamo cosí. Ora abbiamo capito che è più importante questo piuttosto che aspettare per avere uno sconto in più negli acquisti dei giocatori. Il ritiro è fondamentale perché serve a gettare le basi della stagione. Il mister ci tiene molto e noi adesso abbiamo chiaro questo tema".   Seguono alcune parole sul possibile ritorno di Cerci: "Voi sapete quanto siamo affezionati a lui, tutti quanti. A partire ovviamente dal mister. Però non la vedo come una cosa possibile. Lui quando arrivò qui voleva prendere il Toro come un trampolino di lancio, per spiccare il volo.Oggi non sarebbe la stessa cosa evidentemente.Le motivazioni nel calcio sono tutto. Ecco perché non vedo il suo ritorno come una cosa possibile".

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