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Torino, Pobega si presenta: “Nasco mezzala. Io in prestito? Le cose possono cambiare”

Torino, Pobega si presenta: “Nasco mezzala. Io in prestito? Le cose possono cambiare”

In diretta la conferenza del centrocampista granata dalla Sala Conferenze dello stadio Olimpico Grande Torino

Gianluca Sartori

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Cari amici di Toro News, siamo collegati dalla Sala Conferenze dello stadio Olimpico Grande Torino per la conferenza stampa di presentazione del nuovo acquisto del Torino Tommaso Pobega.

Sono presenti in sala conferenze Tommaso Pobega e Davide Vagnati. E' quest'ultimo a prendere la parola. "Tommaso si è aggregato a noi da pochi giorni, ma noi lo volevamo molto prima. Purtroppo i tempi del mercato a volte variano in positivo o in negativo. Ci siamo comunque stretti la mano qualche tempo prima di quando poi c'è stato l'effettivo trasferimento. Lui è uno di quei ragazzi che non deve ringraziare nessuno, perchè si è guadagnato ogni soddisfazione col sudore, con la voglia, con l'abnegazione. Basta vedere come si allena e basta vedere come conduce la vita privata. E' un ragazzo eccezionale, merita di essere arrivato in una grande piazza. Avevamo bisogno di un giocatore con la sua fisicità e con la sua capacità di inserimento. Siamo molto contenti che possa fare parte del nostro gruppo".

La parola a Pobega.

Tu sei uno dei calciatori che cerca di conciliare lo studio con la professione di calciatore. Come mai?

"E' una scelta che ho preso tranquillamente quando ho finito le superiori, mentre andavo a Terni. Ho deciso di iniziare un percorso universitario per continuare quello che avevo fatto alle superiori e crearmi un secondo piano per una strada che potesse portarmi da qualche parte a fine carriera o anche prima, per non essere costretto a pensare solo al calcio. Studio Economia, ho finito il primo anno, sono indietro di qualche anno ma sto facendo il secondo anno della triennale in Economia".

Dove ti vedi meglio in campo? Cosa pensi di poter fare meglio in questa squadra?

"Dipende da tanti fattori, anche da come si gioca e dai compagni. Io dedico molto tempo a lavorare in allenamento per esercitarmi. La posizione in campo verrà decisa dal mister e io cerco di interpretarla al meglio. Ma cercherò di dare un tipo di apporto fisico e di intensità. Se mi vedo come play? Non l'ho mai fatto con continuità, dovrei lavorarci, ci sono alcuni aspetti che dovrei limare ma col lavoro tutte le cose si possono fare".

Tu come ti presenteresti, come calciatore?

"Nasco come mezzala di inserimento, di rottura e ripartenza. Poi a seconda delle partite o delle situazioni mi posso adattare, cercando di lavorare su altri aspetti, magari anche dal punto di vista della gestione dei momenti e del palleggio".

Il Milan non ha voluto cederti a titolo definitivo. Questo ti inorgoglisce?

"Io cerco sempre di lasciare da parte queste considerazioni, pensando momento per momento e stagione per stagione. Quando sono andato in C pensavo a fare il meglio possibile partita per partita. Ragiono sempre così e lo farò anche quest'anno: è necessario lavorare per migliorare e crescere, dando il meglio per la società".

Come è stato il tuo primo approccio con Juric e con i compagni?

"Molto buono. Sono arrivato pochi giorni fa, ma l'impronta che ho visto è molto chiara".

A Firenze eri in panchina: quale è stata la tua opinione su questa partita?

"Penso che la squadra non sia riuscita ad effettuare quello che aveva preparato in settimana. L'importante è avere ben chiari gli errori che si sono fatti, e lavorarci su per non ripeterli ancora".

La scelta Torino è stata condivisa col Milan? C'erano tante squadre su di te.

"La scelta è venuta da me tramite il mio procuratore che era in costante contatto col direttore e col mister. Dopo è stato facile conciliare le cose, c'era interesse sia da una parte che dall'altra, e da parte mia c'è stata piena apertura fin da subito, anche se le tempistiche sono state più lunghe l'accordo era stato raggiunto giorni prima".

E sulla formula del prestito?

"Le dinamiche non le ho scelte io. A me non cambia niente, io devo pensare solo a mettermi a disposizione della squadra, poi non si sa mai quello che può succedere e comunque non spetta a me decidere".

Che idea ti sei fatto del Torino?

"Si tratta di una società importante, storica e ambiziosa. Da dentro ho sentito l'ambizione da parte di tutti. Cercheremo di fare il meglio, non so dire dove arriveremo a fine stagione ma sicuramente cercheremo di fare il meglio che possiamo".

Termina qui la conferenza di Pobega.

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