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Torino, positivo il ritorno al 4-3-3: ora Miha che fa?

Approfondimento / La mediana a tre dà maggiore efficacia nelle due fasi. Ma la squadra è stata costruita per il 4-2-3-1

Lorenzo Bonansea

"Dopo 5 lunghe (a volte interminabili) partite, il Torino di Sinisa Mihajlovic è finalmente tornato alla vittoria, ieri sera - contro il Cagliari: inutile ripetere quanto questi tre punti siano fondamentali - sia per la fiducia di squadra e tecnico (che mette una grossa "pezza" sulla sua permanenza, con il gruppo dimostratosi dalla sua), sia per la classifica - che vedo di nuovo i granata al settimo posto con Fiorentina e Milan. Il ritorno alla vittoria contro il Cagliari ha coinciso anche con un altro cambiamento strutturale: il ritorno al 4-3-3.

""Cambierò qualcosa, adesso si fa a modo mio" le parole in qualche modo premonitorie di Mihajlovic dopo la sconfitta contro la Fiorentina, ed è effettivamente è cambiato molto, anche dal punto di vista degli uomini. Fuori Sadiq e dentro Belotti e fuori Niang e dentro Valdifiori sono cambi sostanziali, che ieri han fatto molta differenza. Il "vecchio" modulo ha dato buoni segnali, soprattutto in fase d'impostazione e costruzione, con Ljajic e Ansaldi che si sono cercati e trovati moltissimo. Il serbo non ha sofferto il cambio modulo, partendo defilato ma facendo comunque grande differenza. Le fasce sono risultate più coperte e attive, mentre un po' contratto il centrocampo (Acquah ancora non al meglio e Valdifiori ancora compassato) in entrambe le fasi, con il Cagliari a iniziare spesso la ripartenza per vie centrali. In generale, però, quella della squadra è stata una buonissima prestazione, e gli spunti positivi ci sono stati. Anche Belotti, inoltre (pur non essendo naturalmente al top della forma) è sembrato più nel vivo del gioco, come del resto accadeva la scorsa stagione.

"Tuttavia, si è ancora lontani dal considerare il 4-3-3 come la panacea di tutti i mali - visto che anche ieri i due grandi nei di questa squadra (poca densità in area di rigore e difesa ballerina) ci sono comunque stati. Ad ogni modo, contro i sardi si è vista una squadra più robusta e sicuramente con idee più chiare rispetto al 4-2-3-1, un modulo su cui però Miha ha costruito il mercato estivo (si pensi alla cessione di Benassi, che in caso di ritorno al 4-3-3 risulterebbe ancor più di prima un autogol pazzesco) e che non è detto verrà archiviato di punto in bianco."Valdifiori mi tornerà utile nelle partite dove dovremmo fare noi la partita" sono parole che - al netto di un'eventuale pretattica - aumentano i dubbi sullo spartito tattico che Mihajlovic potrebbe adottare in futuro. "Per la prossima volta uso un altro modulo, il 5-5-5 a farfalla", la risposta ironica utilizzata dal tecnico per non sbilanciarsi, ieri in conferenza. La domanda però sorge spontanea: il 4-2-3-1 è davvero il modulo migliore per questa squadra? Il presidente Cairo si è espresso in merito ieri: "Il 4-3-3, secondo me, è più equilibrato". Difficile non dargli ragione, certo è che rispondere di "no", equivarrebbe a bocciare il progetto di Miha: i risultati saranno giudice imparziale.