"Partita scialba, approccio totalmente sbagliato e ben poca continuità nella reazione: che cosa, o meglio chi, si salva del Torino osservato domenica pomeriggio al Bentegodi contro la penultima in classifica? Ben pochi. Ma tra questi non può non figurare Alejandro Berenguer: lo spagnolo è subentrato sul finire dell'incontro, come terzo cambio, prendendo il posto di Iago Falque a dieci minuti dalla fine. Dieci minuti, tanto è bastato all'esterno per dimostrare più grinta, più determinazione, più "voglia" e "fame" agonistica rispetto alla maggior parte dei compagni schierati dal primo minuto. Buone percussioni sulla corsia ed un colpo di testa insidioso sono le armi con cui l'ex Osasuna ha deciso di giocarsi, e parecchio bene, la propria chance. La sua prestazione assume così un significato particolarmente rilevante a questo punto della stagione granata.
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Torino, quel segnale da Berenguer: ora i giovani meritano spazio
Lo spagnolo al Bentegodi entra e dimostra più grinta dei compagni: emblema di un gruppo di giovani granata che fremono per essere protagonisti
"Con la sconfitta del Bentegodi il Torino è infatti scivolato ad otto punti dall'ultimo piazzamento valido per l'iniziale obiettivo, la qualificazione europea: un traguardo che, a meno che si concretizzi una sorta di miracolo sportivo, appare a questo punto decisamente compromesso. Ed allora il segnale di Berenguer arriva forte e chiaro: adesso, forse, è il caso di dare maggiore spazio a quelle pedine più giovani che sinora sono state schierate con minor continuità non soltanto per testarle definitivamente, ma anche per ripartire da un'ossatura più "fresca" che possa rappresentare il futuro zoccolo duro di questa squadra. Barreca, Lyanco, Bonifazi, Edera ed appunto Berenguer: tutti più o meno utilizzati nell'arco della stagione, ma in attesa di vere possibilità per diventare protagonisti. Adesso il Torino può pensarci sul serio: i giovani granata meritano a questo punto maggiore spazio ed un impiego più continuo.
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