PRIMO TEMPO. La Roma parte forte all'Olimpico di Torino. Il clima freddo non rallenta il gioco e l'intensità della partita. Gli ospiti cominciano subito a macinare gioco. Grande pressione e continuità nella manovra della squadra di Spalletti. Il Torino soffre e si chiude in difesa, andando spesso in affanno. La palla è quasi sempre in possesso di De Rossi e compagni ed il gioco si sviluppa prevalentemente della metà campo granata. Tuttavia la Roma non riesce a concretizzare la superiorità e non conclude in porta. Anzi, è il Torino che, ironia della sorte, arriva più vicina al vantaggio con un gran tiro di Saumel, deviato in angolo da Artur. Novellino predica calma, ma la pressione dei giallorossi si fa sempre più intensa. Diversi i calci díangolo battuti dagli ospiti, solo in uno però si rendono pericolosi, con Mexes che devia, Calderoni ribatte e Baptista calcia in porta, ma Saumel salva tutto. Quando poi si fa male Pratali, Novellino stupisce tutti ancora una volta, dopo le scelte iniziali, mandando in campo Colombo e non Natali. Il canovaccio rimane però invariato con la Roma che pressa e chiude i granata nella propria metà campo, senza essere quasi mai pericolosa. Il Toro invece ha qualche buona opportunità in contropiede, ma la fretta e la poca precisione vanificano tutto.
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Torino-Roma 0-1 Sconfitta amara
PRIMO TEMPO. La Roma parte forte all'Olimpico di Torino. Il clima freddo non rallenta il gioco e l'intensità della partita. Gli ospiti cominciano subito a macinare gioco. Grande pressione e...
SECONDO TEMPO. E' un altro Toro, quello che esce dagli spogliatoi. Non negli uomini: quelli cambieranno a breve. Ma nell'atteggiamento. E' evidente la tattica applicata da Novellino, attendista nel primo tempo e maggiormente aggressiva nella ripresa. Dopo pochi minuti, entrano Rosina ed Abate, al posto di un Amoruso piuttosto impalpabile e di un Vailatti volenteroso ma mancante del passo giusto. E la squadra muta atteggiamento. Il numero 10 granata è in palla, gli riescono alcuni dribbling e tocchi che ultimamente sembravano dimenticati. Mette in mezzo un paio di cross tesi e molto interessanti, e anche i compagni sembrano beneficiare della nuova verve del Toro. Ad esempio, Stellone, che lotta come e più del solito, per quanto senza mai concludere verso la porta. Abate si sistema a destra, Diana a sinistra, Rosina è libero di giostrare come meglio crede di fare, e per qualche minuto la Roma sembra addirittura alle corde. I giallorossi, stupiti dalla fiammata granata, si riprendono e si riorganizzano, diventando pericolosi con Taddei (bravo Calderoni) e Julio Baptista (girata a lato di un nulla). L'arbitro Rocchi dà l'impressione di valutare alcune volte in maniera errata delle situazioni di fallo ai danni del Toro, invertendole, o bloccando un paio di iniziative per dei falli in attacco. La gara rimane equilibrata ma forse c'è più Toro che Roma in questa seconda frazione. La partita è molto vivace, anche se le conclusioni latitano; una lotta, come in fondo non ne vedevamo da un po'. L'atteggiamento del Toro è quello di una squadra che deve salvarsi contro un'altra molto più forte: vivaddio. Bene l'esordiente (si fa per dire) Dellafiore, aiutato da una generale buona prestazione della difesa, su tutti Ogbonna, e premiate in parte le azzardatissime scelte iniziali di Novellino.Un discorso, questo, che vale fino all'ultimo secondo del tempo regolamentare. Quando Julio Baptista si inventa una sforbiciata che regala la vittoria alla Roma e un'altra sconfitta, ma immeritata, al Toro.
© RIPRODUZIONE RISERVATA
PRIMO TEMPO. La Roma parte forte all'Olimpico di Torino. Il clima freddo non rallenta il gioco e l'intensità della partita. Gli ospiti cominciano subito a macinare gioco. Grande pressione e...
SECONDO TEMPO. E' un altro Toro, quello che esce dagli spogliatoi. Non negli uomini: quelli cambieranno a breve. Ma nell'atteggiamento. E' evidente la tattica applicata da Novellino, attendista nel primo tempo e maggiormente aggressiva nella ripresa. Dopo pochi minuti, entrano Rosina ed Abate, al posto di un Amoruso piuttosto impalpabile e di un Vailatti volenteroso ma mancante del passo giusto. E la squadra muta atteggiamento. Il numero 10 granata è in palla, gli riescono alcuni dribbling e tocchi che ultimamente sembravano dimenticati. Mette in mezzo un paio di cross tesi e molto interessanti, e anche i compagni sembrano beneficiare della nuova verve del Toro. Ad esempio, Stellone, che lotta come e più del solito, per quanto senza mai concludere verso la porta. Abate si sistema a destra, Diana a sinistra, Rosina è libero di giostrare come meglio crede di fare, e per qualche minuto la Roma sembra addirittura alle corde. I giallorossi, stupiti dalla fiammata granata, si riprendono e si riorganizzano, diventando pericolosi con Taddei (bravo Calderoni) e Julio Baptista (girata a lato di un nulla). L'arbitro Rocchi dà l'impressione di valutare alcune volte in maniera errata delle situazioni di fallo ai danni del Toro, invertendole, o bloccando un paio di iniziative per dei falli in attacco. La gara rimane equilibrata ma forse c'è più Toro che Roma in questa seconda frazione. La partita è molto vivace, anche se le conclusioni latitano; una lotta, come in fondo non ne vedevamo da un po'. L'atteggiamento del Toro è quello di una squadra che deve salvarsi contro un'altra molto più forte: vivaddio. Bene l'esordiente (si fa per dire) Dellafiore, aiutato da una generale buona prestazione della difesa, su tutti Ogbonna, e premiate in parte le azzardatissime scelte iniziali di Novellino.Un discorso, questo, che vale fino all'ultimo secondo del tempo regolamentare. Quando Julio Baptista si inventa una sforbiciata che regala la vittoria alla Roma e un'altra sconfitta, ma immeritata, al Toro.
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