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Torino, squadra che cambia si spera che vinca
Verso Torino - Helsinki / Nella sfida di Europa League di giovedì è lecito attendersi numerosi cambiamenti e una cornice di pubblico all'altezza dell'evento
""Squadra che vince non si cambia" è un detto che tutti noi conosciamo e l'abbiamo sentito dire mille volte, quasi una sentenza che si poggia su basi non meglio definite ma se solo si prova a metterne in dubbio la veridicità si passa per scettici nel migliore dei casi. La citazione porta i natali di Vujadin Boskov, l'ex allenatore della Sampdoria che aveva l'abitudine di concedere a giornalisti e ascoltatori aforismi ancora oggi molto famosi e attuali.
"MATURITÀ DI SQUADRA - E invece nessuno di noi immaginerebbe di vedere gli stessi undici della vittoria contro l'Udinese anche contro i finlandesi dell'HJK Helsinki. Mentre un tempo si conoscevano a memoria le formazioni titolari di tutte le squadre del campionato, pensare per esempio alla formazione del Grande Torino ancora oggi recitata come una poesia, oggi le cose sono cambiate molto, l'allenatore serbo che pure ha smesso di allenare non troppi anni fa alle soglie del nuovo millennio non aveva fatto i conti con un termine molto attuale di turn over. Per questo giovedì sera è lecito aspettarsi un Toro molto diverso da quello di domenica non fosse altro per il rientro dalle squalifiche di Capitan Glik e Omar El Kaddouri oltre alla fine del riposo concesso a un titolarissimo quale Matteo Darmian. Quest'estate se si fosse fatto un sondaggio tra i tifosi a pochi giorni dall'inizio del campionato sarebbe stato difficile immaginarsi un Toro senza loro tre, leader indiscussi della squadra, eppure è successo e il Toro ha pure vinto con merito la partita segno di una maturità di gruppo ormai raggiunta dalla truppa di Ventura che riesce a sopperire con la coesione e il gioco di squadra alle assenze dei singoli. Forse fatta eccezione per la vena realizzativa di Fabio Quagliarella. Un altro cambio forzato sarà l'esclusione di Bruno Peres apparso molto in forma contro l'Udinese ma escluso dalla lista Uefa.
"SPIRITO DI SQUADRA - Accanto agli undici scelti da Ventura dovrà esserci una cornice di tifosi all'altezza della competizione, vincere contro l'Helsinki proietterebbe il Torino in una ottima situazione di classifica al giro di boa del girone a prescindere dal risultato dell'altra sfida tra Club Brugge e Copenaghen. La squadra ha bisogno dei suoi tifosi e i tifosi hanno bisogno dopo tanti anni di delusioni e amarezze di vivere serate come quella di giovedì, di nuovo in Europa. D'accordo che l'avversario non è dei più rinomati tipo un Real Madrid o un Liverpool, e la squadra di Ventura non sta mostrando il calcio spettacolare che magari qualcuno si poteva aspettare ma i giocatori stanno mostrando in queste ultime partite un grande impegno e una forte abnegazione in tutti i numerosi impegni che li hanno visti protagonisti. I giovani stanno crescendo e iniziano a mostrare eccellenti doti, pensiamo ad esempio a Bruno Peres o Pontus Jansson insuperabile contro i friulani, mentre i giocatori più esperti stanno mostrando il giusto carattere che serve per trascinare la squadra a ottenere buoni risultati. A nessuno è infatti passata inosservata la prestazione eccellente di Vives che onorato al meglio la fascia ereditata momentaneamente da Glik e festeggiato al meglio le cento presenze con il Torino.
"Se è vero che "squadra che vince non si cambia" la speranza di tutti i tifosi granata è quella che il detto diventi "squadra che cambia vince lo stesso" e in questo caso le basi su cui poggiare le fondamenta di questa definizione, quali compattezza di gruppo o gioco collaudato della rosa del Torino, sembrano essere molto più solide.
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