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Torino, ultimo posto nella supremazia territoriale: atteggiamento troppo attendista

Approfondimento/ I granata si trovano tristemente ultimi nella speciale classifica che riguarda la supremazia territoriale: questo dato riflette un atteggiamento mentale sbagliato i...

Lorenzo Bonansea

"Il campionato del Toro non sta andando a gonfie vele, questo è evidentemente sotto gli occhi di tutti. Le difficoltà, in patria, sono tante: non basterà solo la buona volontà, ma anche qualche innesto mirato per sopperire alle lacune dell'undici di Ventura. Oggetto di questo articolo non sono però le complicate vicende di calciomercato, bensì una statistica che deve far riflettere i granata e il loro allenatore: quella relativa alla supremazia territoriale. Vediamo perché.

"CLASSIFICA SUPREMAZIA TERRITORIALE. Innanzitutto, spieghiamo di cosa si tratta. Per supremazia territoriale, nel calcio, si intende i minuti effettivi di possesso palla di una squadra nella metà campo avversaria. I minuti durante i quali, in sostanza, si riesce ad assediare la compagine opposta alla propria. Bene, in questa speciale classifica relativa ai dati raccolti fino alla sedicesima giornata, i granata sono ultimi, e anche per distacco. Nessuno ha fatto peggio del Toro: solamente 04'51" di supremazia territoriale (media partita). A questo punto, però, “supremazia” non sembra la parola più azzeccata. L'Udinese, penultimo classificato, somma in totale 06'09". I dati, stilati dal sito ufficiale della Lega Serie A, evidenziano un vincitore a sorpresa: l'Inter di Mazzarri-Mancini, che in questo primo scorcio di stagione ha totalizzato in media ben 19'47" di possesso nella tre-quarti campo avversaria. Vista la posizione in classifica dei nerazzurri, però, salta subito all'occhio quanto questo possesso sia sterile. A titolo di pura curiosità, il podio è completato da Napoli e Roma, rispettivamente a 15'49" e 14'45".

"ATTEGGIAMENTO DA RIVEDERE Le statistiche, come sempre, vanno “prese con le pinze”. Se è vero che il Toro ha evidenti problemi a stazionare oltre la linea di centrocampo, è anche vero che non sempre questo dato è rilevante al fine del risultato. Le partite si vincono senza dubbio anche con lanci lunghi o incursioni frettolose, ma è l'atteggiamento mentale ad essere sbagliato in partenza. Anche se stiamo parlando di una statistica che lascia un po' il tempo che trova, vedersi superare da tutte, e proprio tutte, le squadre di Serie A, ecco, non va bene. Questo risultato è diretta conseguenza di una disposizione troppo attendista della squadra, che preferisce passaggi nella retroguardia rispetto a sortite un po' più coraggiose. Queste certamente non sono sempre sinonimo di pericoli subiti, ma evidentemente sintomo di poca produttività sotto porta. I risultati non possono che confermare. Bisogna osare di più.