Torino – Copenhagen, vittoria meritata, ma troppo sofferta

La partita di ieri sera ha confermato i grandi progressi nel gioco fatti dal Toro rispetto all'inzio di settembre, ma ha anche riportato alla ribalta il problema endemico di questa prima parte di stagione, il gol.

"DA MIGLIORARE - Contro un modesto ed arrendevole Copenaghen il Toro ha dovuto aspettare un rigore causato da un'ingenuità pazzesca della difesa danese durante l'assedio dei minuti di recupero per segnare. La coppia d'attacco schierata ieri titolare non aveva mai giocato insieme e si è visto, Amauri è lontano dalla forma, non si intende solo fisicamente, migliore, mentre Martinez ieri ha mostrato i suoi limiti. Il giovane venezuelano può essere uno dei giocatori rivelazione del campionato, ma deve imparare ancora parecchio dei movimenti chiesti da Ventura agli attaccanti e guadagnare ancora parecchia cattiveria negli ultimi metri del campo. Il debutto da titolare del “piccolo" numero 17 è certamente positivo, ma in troppe occasioni i centrocampisti non sapevano che fare del pallone perchè Amauri e Martinez erano troppo vicini e si pestavano i piedi.

"CONFERME - Le cose positive, però, sono tante. A partire dalla tenuta difensiva e dalla manovra corale e avvolgente marchio di fabbrica di Ventura e delle sue squadre. Sanchez Mino può essere l'uomo in più del Toro in questo campionato. L'argentino sta approfittando degli infortuni per ritagliarsi il suo spazio nelle rotazioni di Ventura e la serie di prestazioni positive che sta inanellando sta trasformando il suo acquisto da una scommessa ad un successo. Il gioco del Toro ha avuto dei momenti di pausa che in Europa non sempre ci si può permettere, ma la difesa è ad un livello talmente alto che qualche distrazione dovuta all'inesperienza può essere assorbita senza troppi patemi d'animo.

"Il Toro ha fornito una grande prestazione che rende orgogliosi i tifosi e fa ben sperare per il proseguimento del cammino europeo. I granata si sono sbloccati in Europa non avvertendo l'emozione per il ritorno nel calcio dei grandi dopo 20 anni, adesso il girone, considerato abbordabile già ai tempi del sorteggio, si è semplificato