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Toro, 28 anni fa il far west di Madrid: vittoria Real, ma fu un “pesce d’Aprile”

Memorie / In gol Casagrande, poi la rimonta firmata Hagi e Hierro. Fu una serata di scontri dentro e fuori dallo stadio, ma al ritorno i granata si presero una rivincita senza precedenti

Andrea Calderoni

Dove eravate 28 anni fa? Le opzioni sono due: 3mila di voi erano assiepati in maniera vergognosa senza alcun posto a sedere, posti tra una ringhiera e il parapetto dello stadio Santiago Bernabeu, mentre tutti gli altri erano davanti alla televisione. Il 1° aprile 1992 il Torino giocò per la prima volta nella sua storia una semifinale di Coppa UEFA. Era la gara d’andata e fu una serata storica, nonostante la sconfitta. Di fronte c'era il Real Madrid che, come è noto, vinse in rimonta 2 a 1 sui granata dell’indimenticato Emiliano Mondonico. Un risultato molto positivo per il Torino, soprattutto perché ottenuto lontano da casa. Tra le mura amiche, quindici giorni dopo, il mondo granata conobbe una delle serate più gloriose della sua storia grazie alla forza dei 60mila del Delle Alpi e di una squadra eccezionale, capace di dare una lezione di stile fuori e dentro dal campo al Real Madrid.

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RIMONTA BLANCOS - Ma prima di arrivare allo scherzetto del 15 aprile a Torino, i granata tesero il più classico dei “pesce d’Aprile” al Real Madrid. Lo fecero illudere che la finale contro Genoa o Ajax potesse tramutarsi in realtà. Non bastò, infatti, al Toro il timbro di Casagrande per sbancare il Bernabeu. L’errore Paco Buyo sul traversone di Roberto Policano fu clamoroso, così come sorprese il buco centrale lasciato dalla retroguardia di Mondonico qualche minuto dopo. Fernando Hierro in verticale, Gheorghe Hagi in fondo al sacco per la rabbia di Luca Marchegiani (splendido, splendido protagonista nella semifinale di ritorno). Il 2 a 1 di Madrid maturò qualche istante dopo su un’altra ingenuità granata: traversone di Michel per Hierro e vittoria da “pesce d’Aprile” certificata per i blancos.

SCONTRI DENTRO E FUORI - Non si potrebbe che definire così quel successo del Real Madrid. Fu proprio da “pesce d’Aprile”, poiché in Europa le sfide durano 180 minuti e così l’illusione del Bernabeu per il Real si disciolse come neve bianca sotto il sole bollente di colore granata dello stadio Delle Alpi. Bollente, e vergognoso, fu il trattamento riservato ai 3mila tifosi granata al Bernabeu (una dozzina fu manganellata dalla Guardia Civil e fu costretta a ricorrere a cure infermieristiche). Di egual tristezza fu l’accoglienza del pullman granata da parte dei tifosi blancos, che presero a tirare ogni ben di dio contro il mezzo e una bottiglia ruppe uno dei vetri, per fortuna senza ferire nessuno. Scene da far west, ma si sa che chi pecca prima o poi la paga. Il Real Madrid pagò il prezzo dell’eliminazione, avvenuta sul campo in un’atmosfera suggestiva, composta e nobile. Sono passati 28 anni, ma le emozioni restano, così come quella vittoria da “pesce d’Aprile” del Real Madrid.