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Toro afflitto dal mal di gol

Dopo i due recuperi andati in scena ieri pomeriggio, la serie B ha riallineato tutte le squadre e si appresta a ripartire venerdì sera, con l’anticipo tra Bologna e Torino. In tre mesi, fino al 27 maggio, si bruceranno le emozioni...

Redazione Toro News

Dopo i due recuperi andati in scena ieri pomeriggio, la serie B ha riallineato tutte le squadre e si appresta a ripartire venerdì sera, con l’anticipo tra Bologna e Torino. In tre mesi, fino al 27 maggio, si bruceranno le emozioni della volata promozione, della lotta playoff e della bagarre salvezza. Dopo questa sosta, non ci sarà più tempo per tirare il fiato e rimediare ad eventuali passi falsi. Per il Toro le prossime tredici partite saranno altrettante battaglie, con la necessità di arrivare ad almeno 75-76 punti per ambire a centrare una delle prime due posizioni. Tradotto: servono nove vittorie per conquistare la serie A.

Evitiamo di parlare di tabelle di marcia, che portano anche male, ma da qui a fine stagione la De Biasi band dovrà ritrovare il passo del girone d’andata e soprattutto quella continuità di risultati che è mancata da gennaio in avanti. Nonostante il calo delle ultime giornate, con 24 reti al passivo il Toro è ancora una delle difese meno battute del campionato: meglio hanno fatto solo Arezzo (20), Mantova e Brescia (23). Il problema è quando si va a leggere la colonna dei gol segnati, 33: tutte le formazioni che precedono il Toro hanno fatto di meglio, anzi molto meglio, visto che soltanto il Mantova è rimasto sotto quota 40. Persino Piacenza e Modena, che sono nettamente dietro alla nostra squadra, hanno realizzato più dei granata.

Le condizioni fisiche di Stellone, la prolungata assenza di Muzzi, l’impalpabilità di De Sousa prima e di Vryzas poi: sono tanti i fattori che hanno influito negativamente. Ma adesso che è arrivato un attaccante di qualità come Abbruscato, che Muzzi è prossimo al rientro e che Stellone sembra aver messo alle spalle il momento difficile, bisogna cambiare marcia. Nel calcio ei tre punti, i pareggi servono a poco e segnando col contagocce diventa difficile vincere. Nell’andata i miracoli di Enrico Fantini e i suoi gol hanno tenuto a lungo in piedi la baracca, ma ora servono gli uomini deputati a buttarla dentro. A iniziare da Bologna.

Sulla carta, con i tre tutti in salute e a disposizione, nessuna altra formazione cadetta ha un potenziale offensivo come quello del Toro, ma bisogna tradurre sul campo le cose. Senza aspettare le invenzioni o le punizioni pennellate di Rosina, che nell'ultimo periodo ha fatto le pentole e i coperchi. A Stellone, Muzzi e Abbruscato il compito di trascinare in vetta la squadra facendo quello che hanno sempre fatto in carriera: bucare i portieri avversari.