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Toro: alla scoperta del calcio nel paese delle fiabe

Guida al granata in trasferta / Helsinki una città poco conosciuta agli italiani ma che nasconde una perfetta armonia tra miti fiabeschi e architetture moderne

Redazione Toro News

"Che la Finlandia sia un posto, visto con gli occhi di un  italiano, abbastanza strano lo noteranno tutti coloro che, per la trasferta di Helsinki, inizieranno la loro esperienza in città scendendo dalla stazione ferroviaria. La stazione centrale della capitale finlandese, infatti, è quanto di più onirico possa capitare di vedere: un'architettura uscita dalle fantasie di Tim Burton, una stazione che potrebbe essere perfetta per la Gotham City di Batman. Può sembrare esagerato, ma le imponenti statue di guerrieri che sorreggono le lampade all'entrata sono decorazioni che farebbero impazzire ogni fan del gusto gotico. Esattamente come la torre della stazione. Un impatto forte, quindi, quello che si può avere dopo pochi istanti, un impatto – ovviamente – voluto, in una nazione in cui gli elementi mitici e gli eroi di epoche lontane sono stati alla base del mito identitario che ha fatto riscoprire, nel 1800, ai finlandesi le proprie radici.

"Già, perché la Finlandia è uno stato giovane, nato ufficialmente solo nel 1918 con la disgregazione della Russia zarista (in cui i finlandesi costituivano un ducato autonomo) dopo un dominio svedese durato qualcosa come settecento anni. Una storia brevissima e non è un caso che da noi, per sapere qualcosa sulla Finlandia, si dovettero attendere le illustrazioni della Domenica del Corriere durante la seconda guerra mondiale, quando lo stato scandinavo si difese eroicamente dai numerosi tentativi di invasione da parte sovietica.

"La città di Helsinki, se si supera la stazione per vagare all'interno del suo centro storico, riporta fedelmente sia i segni di chi la dominò sia quelli che testimoniano la ricerca di un'identità nuova, propriamente finlandese. Così accanto alla cattedrale ortodossa, un vero e proprio pezzo di Russia in città, troviamo gli edifici neoclassici (costruiti guardando l'Europa continentale, ovvero un modello che distante dai poco amati svedesi) e il liberty, che esplode con tutta la sua grazia in architetture sognanti. L'importanza del liberty in Finlandia è da sottolineare: per uno Stato nascente nei primi anni del '900 questo stile rappresentava un linguaggio nuovo, così diverso da quanto riconducibile ai russi e agli svedesi. I finlandesi trovarono in queste architetture qualcosa di affine, considerandolo un vero e proprio stile nazionale. Uno stile fiabesco per uno Stato altrettanto fiabesco.

"Forse è proprio per aver dato questa importanza all'architettura che la Finlandia, per tutto il 1900, è stata patria di architetti e designer di fama internazionale. Modernisti, funzionalisti o semplici sperimentatori, la Finlandia oltre a produrre genialità architettoniche si è anche dimostrata capace di accoglierle, facendo lavorare progettisti internazionali per la costruzione di musei, sale concertistiche e palazzi che si stagliano tra l'azzurro del mare di Helsinki e il bianco della neve – guarda caso i colori della bandiera finlandese.

"Saremmo indotti a pensare che il calcio, per un paese che vive tra le nevi e il mare, non sia uno capace di raccogliere grande consenso. Certo, se è vero che in Finlandia una follia calcistica quale quella vissuta nei paesi mediterranei è assolutamente inconcepibile, è altrettanto vero che questo sport si pratica da non meno tempo che in Italia. Lo Helsingin Jalkapalloklubi (o HJK, come forse è più comodo chiamarlo) è praticamente coscritto del Torino: se i granata nacquero, infatti, nel dicembre 1906, i finlandesi datano 1907 come primo anno di vita. Ed è una storia importante quella dell'HJK: nel 1911, quando in maglia granata giocavano ancora calciatori quali il capitano Bollinger, Bachmann, i fratelli Capra e Debernardi (più o meno i fondatori, quindi) , in Finlandia l'HJK vinceva già il suo primo titolo. Saranno 26 i campionati conquistati dai bianco blu fino ad oggi, senza contare coppe e super coppe internazionali. Un record, per la Finlandia.

"In campo internazionale, va ricordato, l'HJK vanta una partecipazione ai gironi di Champions (correva la stagione di grazia 1998-99, la stessa in cui il Toro, trascinato da Ferrante e Lentini, riconquistava la serie A) nonché numerosi tentativi di accesso naufragati durante i preliminari estivi. Nonostante la presenza di giocatori d'esperienza come Teemu Tainio e di un allenatore, Lehkosuo , che può vantare qualche presenza con la maglia del Perugia (nei suoi giorni da calciatore) l'HJK ha già rivelato, nella gara di andata, tutti i suoi limiti; l'augurio, quindi, è che a fare i turisti siano i soltanto i tifosi – e non i calciatori – del Torino.