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Toro, alternativa in meno con il Cagliari? Berenguer a rischio, ma la caviglia migliora

Focus on / Lo spagnolo ha saltato la gara di Udine. L'arrivo di Verdi e il rientro di Falque hanno limitato i suoi spazi. Al ritorno dalla distorsione, previsto per fine mese, dovrà scalare le gerarchie

Andrea Calderoni

Alex Berenguer non è ancora al meglio. La caviglia continua a dare qualche noia allo spagnolo, che anche nella seduta di ieri, martedì, ha svolto terapie a parte. Il problema è sorto nella rifinitura di sabato prima della partenza per Udine. Al momento tuttavia la distorsione non appare particolarmente grave. Sono ancora in corso gli esami strumentali del caso, ma se il prossimo match contro il Cagliari sembra in forte dubbio, invece filtra maggior ottimismo per le sfide con Lazio e Juventus a cavallo tra la fine di ottobre e l’inizio di novembre.

ALTERNATIVA IN MENO - In ogni caso, nell’ultimo periodo Berenguer ha trovato notevolmente meno spazio rispetto all’avvio di stagione, complice l’arrivo di Simone Verdi. Ha, infatti, giocato titolare con l’Atalanta, segnando, e con il Lecce per 45’, poi è subentrato con Sampdoria e Milan. Da quel momento, però, non ha più disputato un minuto. In panchina con Parma e Napoli e, come detto, non convocato per la nefasta trasferta di Udine. Gli spazi a disposizione di Berenguer al rientro dall’infortunio rischiano di essere ancora meno. Per l’ex Osasuna classe 1995, difatti, la concorrenza si è ampliata con il ritorno di Iago Falque. Inoltre, anche sugli esterni del centrocampo a 5, dove alcune volte è stato impiegato, le soluzioni di Mazzarri sono parecchie: Cristian Ansaldi, Ola Aina, Diego Laxalt e Lorenzo De Silvestri.

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FUTURO - In primo luogo, perciò, il ragazzo di Pamplona, 68 presenze e 5 reti con la maglia granata, dovrà ristabilirsi completamente dalla distorsione alla caviglia. Una volta smaltito il problema, che ripetiamo al momento non appare troppo preoccupante, dovrà tirarsi su le maniche e abbassare la testa in allenamento per cercare di convincere Mazzarri. L’impresa non sarà semplice, soprattutto se Verdi e Falque inizieranno ad elevare i loro colpi salendo di condizione, ma Berenguer ha i mezzi tecnici per poter dire ancora la sua in questo Toro. Probabilmente non più da titolare fisso, come accaduto nei preliminari di Europa League e nelle prime giornate di questa Serie A, ma da valida alternativa dalla panchina, come spesso gli è capitato nei primi due anni e mezzo in granata nei quali è subentrato ben 32 volte.