Sicuramente è stata una partita da pareggio quella tra da Torino e Genoa due giorni fa, ma una vittoria ai punti la fa sicuramente segnare la squadra genovese grazie al palo colpito dall’ex Zappacosta, con un bel bolide, cosa di cui lui è sempre stato capace. Da sottolineare poi nel computo in favore della squadra di Ballardini, il tiro di Czyborra deviato di piede da Sirigu e un colpo di testa di Pjaca che per l’azione in cui è nato avrebbe meritato un altro interprete come colpitore di testa. Fortuna per il Toro che il palo ha detto no al terzino rossoblu, che il piede di Sirigu fosse pronto alla respinta e che Pjaca proprio un colpitore di testa non è.
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Toro ancora un pareggio: così non va bene!
Controcorrente / Granata spenti in avanti e mai pericolosi. Il Genoa prende un palo, Sirigu salva di piede e Pjaca spreca di testa
Se pensiamo che l’uomo più pericoloso del Toro è stato Ansaldi con un tiro, telefonato, tra le braccia di Perin, ma anche tanti cross in area che hanno creato qualche turbamento alla difesa genoana, possiamo capire come l’azione del reparto offensivo granata sia stato del tutto insufficiente e sterile. Mai una giocata limpida che potesse innescare Belotti e Zaza, ma anche mai un inserimento dei centrocampisti granata. Lukic non sembra avere più quella lucidità di inizio campionato, mentre Mandragora è stato annullato dal giovane Rovella. Tra l’altro, sin dai primi minuti, Rovella è sempre riuscito a impostare le azioni a piacere della sua squadra grazie allo spazio che gli ha sempre concesso Mandragora, mai in pressing, mentre al contrario il genoano ha fatto pressing sul granata annullando la sua possibile regia. Il neo centrocampista del Toro in tutta la partita avrà toccato 4 palloni a dire tanto. Senza colpevolizzarlo più di tanto in lui è però mancata la grinta giusta per dare quel valore aggiunto che serve alla squadra e lo si è visto quando ha perso un banale contrasto con Strootman che ha poi innescato una pericolosa ripartenza.
Appare chiaro che questo Toro non sa più vincere, da tempo, come appare chiaro che, al di là dell’impegno che ci mette Davide Nicola nel dare una dimensione giusta al Torino, questa squadra ha problemi strutturali che si porta dietro da due stagioni a questa parte e non può essere solo l’innesto di Mandragora a risolverli. Il Toro è stato costruito male, nel suo assemblamento e i risultati si vedono. Pareggio dopo pareggio la strada si fa sempre più in salita mentre le altre squadre - lo Spezia su tutte - scappano. Si può sperare a questo punto che l’innesto di Sanabria possa giovare sul fronte d’attacco granata ma è una speranza e nulla di più perché il gioco non decolla. Troppo spesso contro il Genoa i granata si sono affidati a lanci lunghi e centrali per i due attaccanti che andavano poi a essere preda dei difensori avversari mentre meglio è andata sulle fasce con Ansaldi e Singo che hanno comunque creato grattacapi alla retroguardia avversaria. Quello che manca a questo Toro è la velocità di pensiero e di esecuzione oltre ad un pizzico di fantasia e l’incapacità a verticalizzare i palloni, mentre quando avanza per linee orizzontali la sua azione si ferma e muore sempre sulla trequarti. L’unica vera occasione per Belotti l’ha creata lo stesso ‘Gallo’ quando con la solita grinta è andato a vincere un contrasto con Radovanovic, involandosi verso Perin, trovando però all’ultimo momento in Goldaniga un muro insormontabile. Questo per dire quanto il ‘Gallo’ sia costretto a crearsi le occasioni in solitaria. Il Toro non può essere contento di questo pareggio tanto meno di essere uscito dal campo senza sconfitte da 5 partite consecutive. Il Toro ha bisogno di vittorie per tentare una risalita per salvarsi, e già questa è la più grande sconfitta per questa società e per questa squadra, che sta bissando la negativa stagione dello scorso anno. Gli errori gestionali sono sotto gli occhi di tutti. Ma è mai possibile che il Genoa abbia un centrocampista come Strootman e il Toro ha preso come “grande acquisto” Linetty? Senza spendere parole su Zappacosta, mai tanto rimpianto. E meno male che sabato al Genoa mancavano molti giocatori per vari motivi! Se poi all’ultimo minuto ti danno una punizione dal limite e la batte quello che dovrebbe essere uno specialista, Verdi, e la tira senza convinzione sulla luna allora questa società ha solo da recitare il mea culpa, mea grandissima culpa!
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