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Toro, Ansaldi è sempre lui: ma non può essere l’unica fonte di gioco

Focus on / In un primo tempo decisamente negativo, l'argentino ha acceso la luce e creato le uniche occasioni da gol del Toro

Alberto Giulini

Ormai non fa nemmeno più notizia: anche ad Udine Cristian Ansaldi è stato tra i migliori. Ed è stato autore di una prova positiva nonostante le difficoltà della squadra, che al contrario dell'esterno ha fornito una prova di basso livello. Alla "Dacia Arena" l'argentino ha iniziato da esterno destro del 3-4-2-1, poi si è spostato come ala sinistra del 4-2-4. E' calato alla distanza per la comprensibile stanchezza, ma globalmente è stato uno dei pochi a salvarsi.

PUNTO DI RIFERIMENTO - A destra come a sinistra, Ansaldi ha dimostrato di saper fare indistintamente la differenza sulla corsia laterale. La sua presenza, inutile negarlo, cambia radicalmente la squadra. La gara con il Milan ne era stata la dimostrazione: l'ingresso dell'argentino aveva cambiato volto alla partita. Perché i compagni, soprattutto nei momenti di maggiore difficoltà, lo cercano con insistenza. E così è stato anche ad Udine, dove l'argentino è stato tra i pochi positivi in campo. Contro l'Udinese il Toro ha faticato a costruire gioco. E così, specialmente nel primo tempo in cui tutti gli altri compagni latitivano, è salito in cattedra Ansaldi, che ha lo spunto, la qualità e il dribbling in grado di sparigliare le carte in tavola.

"MA GLI ALTRI? - L'argentino ha preso tutte le iniziative della squadra, saltando l'uomo e liberandosi di frequente al cross. Rispetto alle ultime uscite è mancata un po' di precisione nei traversoni, ma l'esterno è stato l'unico giocatore a creare superiorità ed occasioni. Se questo è un'ennesima conferma della qualità sopraffina del laterale argentino, dall'altro lato è un cattivo segnale: se bisogna affidarsi a un unico giocatore per creare pericoli, non è certo un segnale di salute della squadra. Il centrocampo formato da Rincon e Baselli non ha creato nulla, dall'altro lato Laxalt è stato troppo timido, Lukic non è un trequartista puro. Se poi ci aggiungiamo il Verdi completamente sfasato che si è visto a Udine, la frittata è fatta. Contro il Cagliari ci vorrà dunque un Torino totalmente diverso: altrimenti Maran saprà già che basterà raddoppiare Ansaldi per portare a casa la rete inviolata come ha fatto l'Udinese.