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Toro-Bianchi, siamo ai titoli di coda

Otto partite per dirsi addio, ma in fondo è così dall’estate scorsa. Perché il mancato rinnovo a Rolando Bianchi è stato il primo e unico segnale che si doveva cogliere pensando al...

Redazione Toro News

"Otto partite per dirsi addio, ma in fondo è così dall’estate scorsa. Perché il mancato rinnovo a Rolando Bianchi è stato il primo e unico segnale che si doveva cogliere pensando al suo futuro in seno a questo Toro, null’altro.

"Diciamo questo Toro non a caso. Perché semplicemente si è trattato di mettere sul piatto, senza far troppe dietrologie, una serie di questioni che dovevano trovare in un senso o in un altro delle soluzioni. Bianchi è funzionale al gioco di Ventura. Bianchi a trent’anni può rappresentare il futuro del Toro? E ancora, la società può permettersi di avere un giocatore che viaggia a 1,3 milioni d’ingaggio a stagione quando invece cerca di tagliare e ottimizzare sugli stipendi della rosa? Domande che si sono fatti in via Arcivescovado e che hanno evidentemente trovato una risposta sola, un secco no.

"Con molte sfumature, certo, e con posizioni diametralmente opposte dei tifosi che anche sul forum di Toronews si sono divisi e ancora lo fanno oggi. Perché molti mettono insieme il Bianchi uomo, al quale francamente non si può fare nessun appunto soprattutto per l’attaccamento che ha dimostrato, dimostra e forse dimostrerà pure una volta via da Torino a questa maglia. Resta il fatto che il suo rapporto è stato d’amore e odio sin dall’inizio, visto che in pochi ricordano come nel 2008 ad inizio stagione spesso giocasse Stellone al posto suo. Diciamo Stellone, con il massimo rispetto, non Cavani. E resta il fatto che in cinque stagioni con Bianchi come prima punta designata il Toro non ha mai cambiato il suo destino di piccolo cabotaggio.

"Fatti, incontrovertibili esattamente come le sue reti in granata, alcune delle quali dal peso specifico fondamentale. Siamo sicuri che, come ha voluto sottolineare ancora una volta il fratello parlando con ‘Tuttosport’, Rolando “vuole godersi gli ultimi due mesi in maglia granata con lo stesso orgoglio di sempre. A lui batte il cuore a mille ogni volta che veste quella casacca, non è un problema di motivazioni”. Non l’ha messo mai in discussione nessuno, anche se le parole di Ventura alla fine della partita con il Napoli l’hanno fatto sospettare. E’ semplicemente un professionista che sa di dover cambiare aria e pensa a sistemarsi per il meglio e su questo non c’è nulla di male. Ma nel progetto Toro ci sarà spazio per altri

"Redazione TN

"(foto M.Dreosti)