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Toro, distrazioni ed errori individuali: contro Verona e Spal la difesa imbarca di nuovo

TURIN, ITALY - DECEMBER 21:  Gleison Bremer (R) of Torino FC competes with Andrea Petagna of SPAL during the Serie A match between Torino FC and SPAL at Stadio Olimpico di Torino on December 21, 2019 in Turin, Italy.  (Photo by Valerio Pennicino/Getty Images)

Focus on / Contro Genoa e Fiorentina i segnali erano stati ottimi, ora...

Silvio Luciani

"Il problema maggiore di questo campionato del Torino è la mancanza di equilibrio. I granata di Mazzarri non riescono ad avere continuità e certezze e quando danno l’impressione di aver superato i momenti peggiori, ricadono ancora nei mali atavici che si portano dietro da inizio stagione. Uno di questi problemi è il rendimento della difesa, sicuramente il maggior punto di forza dello scorso campionato, certamente il principale punto debole di questa stagione. Dopo buone prestazioni contro Genoa e Fiorentina, la retroguardia granata ha imbarcato di nuovo più del dovuto: 5 goal in 180 minuti, un’enormità se pensiamo ai numeri dello scorso anno.

"NUMERI - Il Toro ha già subito 26 goal e Sirigu ha effettuato ben 66 parate. L’anno scorso, di questi tempi, i goal subiti erano 18 e a fine campionato 36: numeri praticamente irraggiungibili per il Toro 2019/2020.

"LE CAUSE - Tra le cause, la principale è lo scarso rendimento dei singoli. È ormai evidente che Izzo e Nkoulou non siano gli stessi dell’anno scorso, Lyanco è quasi sempre infortunato, Djidji praticamente disperso, così come Bonifazi e - nonostante la crescita delle ultime settimane - Bremer è ancora grezzo: lo dimostra la seconda, ingenua, espulsione in campionato. Un reparto, probabilmente, sopravvalutato da tutti e anche dallo stesso Cairo che in estate aveva dichiarato: “Chi ha una difesa così e il portiere della Nazionale? Forse solo l’Inter...”. Una valutazione azzardata: il ritiro di Moretti è stata una grande perdita a livello di esperienza, Izzo ha avuto un exploit difficilmente ripetibile e Nkoulou, dopo tutte le vicissitudini estive, ha la testa da un’altra parte. Ora servirà  trovare certezze per non affrontare un 2020 sulle montagne russe: a Mazzarri l’arduo dovere.