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Toro, contro l’Inter servono coraggio e cattiveria

L’Analisi di Gino Strippoli / Dopo la pausa nazionali i granata attesi alla grande prova

Gino Strippoli

Si sa, quando si affronta l’Inter, oggi come oggi l’unica vera pretendente a contendere alla Juventus lo scudetto, diventa sempre tutto difficile per qualsiasi squadra, sebbene la formazione di Antonio Conte abbia alternato fin qui prestazioni e vittorie limpide a partite nebulose ma sempre finite in vittoria. Questa sera il Toro dovrà fare i conti con un’Inter ricca di giocatori importanti sia dal punto di vista tecnico sia da quello caratteriale. Inoltre, i nerazzurri possiedono una tattica offensiva bel oliata dallo stesso Conte. Granata che si presentano senza Falque, Lyanco, Laxalt, Millico e Bonifazi. Tolti gli ultimi due che praticamente non vedono più il campo di gioco da mesi, gli altri infortuni pesano come macigni per un Toro ancora nel limbo del campionato.

La pausa delle Nazionali non ha certo agevolato il Toro che avrebbe avuto bisogno di allenarsi al massimo ed invece oltre mezza squadra è stata fuori nelle varie trasferte con le rispettive selezioni con l’esito positivo per il “Gallo” Belotti andato in gol e per Sirigu protagonista con alcune parate contro l’Armenia. Esito negativo, invece, per Laxalt e Lyanco per via degli infortuni. Inoltre, Rincon è tornato reduce  da un lungo viaggio che non agevola di certo il riposo per via del cambio del fuso orario. Un Toro, dunque, sempre più aggrappato a Belotti e Sirigu, due giocatori da prendere da esempio per i compagni, che dovranno trascinare la squadra contro l’Inter. Granata che dovranno mettere carattere, grinta e voglia di vincere per almeno cercare di uscire a testa alta dal confronto. Nulla è impossibile nel calcio e il Toro ha abituato i propri tifosi a realizzare ottime prestazioni contro le grandi squadre.

Difficile capire quali saranno le intenzioni di Walter Mazzarri riguardo la formazione che scenderà in campo ma difficilmente vedremo un Toro offensivo. Berenguer di supporto a Belotti dovrebbe essere la logica conseguenza dopo la partita di Brescia, con un Verdi davvero evanescente, ma il ragazzo va stimolato perché ha qualità importanti. E’ chiaro che se la scelta cadrà sullo spagnolo come partner del Gallo, allora vedremo un Toro praticamente con 6 centrocampisti: Ansaldi e  Aina sulle fasce, Lukic o Meite con Baselli e Rincon in mediana e poco più avanti Berenguer che comunque non è un attaccante, ma può essere definito centrocampista dalla natura offensiva. Questo non gioverebbe molto a Belotti che si ritroverebbe sempre isolato contro almeno due, tre difensori. Molto meglio se Mazzarri con coraggio provasse a giocarsi la partita con un tridente che vedrebbe Berenguer, Verdi e Belotti insieme o al limite riproporre Zaza dal primo minuto al fianco del capitano granata, così da impegnare almeno la retroguardia nerazzurra. Occhio, infine,  all’attacco di Conte che ha giocatori potenti come Lukaku e agili come Martinez con Sirigu pronto a fare la saracinesca da vero leader.