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Toro, Copparoni: ”Il derby si gioca ‘mangiando’ l’erba”

Verso Juve-Toro / L'ex portiere granata: ''Ogni pallone andrà giocato come se fosse l'ultimo della carriera''

Redazione Toro News

"Durante la trasmissione di ToroNews, Toro Scatenato, abbiamo intervistato l'ex portiere granata Renato Copparoni. Cresciuto nelle giovanili del Cagliari, ma arrivato giovanissimo al Toro, con il quale si tolse diverse soddisfazioni. Dall'esordio in Coppa Uefa, a quel rigore parato a Maradona.

"Renato Copparoni, contento di riassaporare il profumo granata?''Sì, ogni tanto fa bene. Riossigena le membra, è una cosa che mi piace''.

"Il Toro è la squadra in cui hai militato più a lungo, giusto?''Sì, il Toro non si può dimenticare. Non avevo ancora 20 anni. In granata sono diventato uomo, con esperienze di vita che mi hanno aiutato a crescere. E' stato un crescendo continuo in un ambiente unico''.

"Quest'anno il Toro ha un nuovo portiere. Lei che, tra le tante soddisfazioni, può dire di esser stato il primo a parare un rigore ha Maradona, cosa pensa dell'attuale numero uno granata?''Padelli ha avuto un inizio di stagione altalenante, ma ci può stare, doveva calarsi nella parte. Una volta registrata la difesa, poi, è stato tutto più semplice''.

"Cosa intende?''Intendo dire che il Toro nelle prime 12 partite ha subito 20 reti e nelle restanti 12 partite solo 11. Questo è la dimostrazione di quanto tutta la squadra sia cresciuta e con essa anche Padelli. Partita dopo partita si è sentito più sicuro, più consapevole. Ed è migliorato al pari di tutti gli altri. Padelli è un portiere valido''.

"Arriviamo, quindi, a quel rigore parato al mitico Diego Armando Maradona:''Sì ricordo bene la partita, stavamo perdendo 3-1 al San Paolo e davanti a me c'era un giocatore che fino a quel momento non aveva mai sbagliato un rigore nel campionato italiano (8 centri su 8, ndr). Il rigore di per sè è una sentenza in parte scritta, quindi, non avendo nulla da perdere sono rimasto freddo e mi sono buttato solo all'ultimo. Diego provò a farmi la finta, ma io non ci cascai. Provando a spiazzarmi, Maradona non riuscì nè a mettere potenza, nè ad angolarla al massimo. Parai il rigore, ma non esultai, perchè stavamo perdendo''.

"Davvero?''Sì, vivevo per il Toro. E quando il Toro perdeva non c'era nulla che potesse farmi esultare. Poi finita la partita arrivarono i complimenti di tutti, lì mi fece un gran piacere''.

"Domenica c'è il derby...''Lo so. Sarà dura. Ma come diceva il grande Pianelli, domenica i ragazzi dovranno mangiare l'erba, giocare da Toro fino alla fine. I ragazzi dovranno gettarsi su ogni pallone con grinta e determinazione, giocandolo come se fosse l'ultimo della loro carriera. In questo modo, vedrete, che ne usciremo indenni e onoreremo tutti assieme questa maglia granata''.