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Toro: e se per una volta tradisse la difesa?

In questo campionato la difesa del Toro ha costretto più volte i tifosi a spellarsi le mani dagli applausi: costante, compatta, ostacolo arduo per ogni attaccante. Tuttavia nelle ultime due partite la squadra...

Redazione Toro News

"In questo campionato la difesa del Toro ha costretto più volte i tifosi a spellarsi le mani dagli applausi: costante, compatta, ostacolo arduo per ogni attaccante. Tuttavia nelle ultime due partite la squadra di Ventura ha incassato quattro reti: indubbiamente una novità in casa granata.Lungi dall’essere un campanello d’allarme, vale la pena di soffermarsi su questo dato per capire se si tratti di una pura somma di circostanze fortuite oppure di un reale spunto su cui riflettere.DIVERSI INTERPRETI, STESSO RISULTATO – Partiamo subito col dire che la retroguardia granata ha dimostrato ampiamente di potersi mantenere solida in ogni occasione, indipendentemente da chi, volta per volta, per un motivo o per l’altro, è sceso in campo o è rimasto a guardare. Valga su tutti il caso Ogbonna, colonna insostituibile, eppure degnamente sostituita fintanto che è stato necessario: Rodriguez ha svolto un lavoro eccellente, in mancanza del gioiellino del Toro. Allo stesso modo va senz’altro sottolineato lo spostamento di D’Ambrosio sulla fascia sinistra: schierato in quella posizione per l’esigenza di un momento, è diventato titolare fisso.Ancora la necessità (e la sfortuna) hanno portato all’ultima nuova combinazione di centrali difensivi in questo Toro: l’infortunio patito da Glik (che come al solito era stato insuperabile) nella gara di ieri ha costretto Ventura a schierare per la prima volta insieme proprio Ogbonna e Rodriguez. E il risultato, ancora una volta, è stato apprezzabile.DANNATI RIGORI – Appurato dunque che risulta difficile additare un elemento della difesa granata che non abbia fatto la sua degna partita nelle ultime due uscite del Toro, resta da capire quali siano i fattori che hanno portato la formazione di Ventura a essere più fragile del solito nelle retrovie.E salta subito all’occhio che due di questi quattro gol subiti dal Toro sono stati tiri dagli undici metri: una volta a Roma su un rigore incommentabile, un’altra ieri all’Olimpico su un tocco quanto meno discutibile di D’Ambrosio su Cuadrado. Un’altra ‘scusante’ più che considerevole per i difensori del Toro.QUALCHE INGENUITA’ – Ma, se vogliamo essere severi, dobbiamo ammettere che un pizzico di ingenuità da parte dei granata c’è stata, in particolare nel match di ieri.Se, infatti, la partita di Roma è stata determinata da un rigore inesistente e da un ‘gollonzo’ su sfortunata deviazione di Gazzi, l’impressione è che ieri sera un filo di attenzione in più non avrebbe guastato. Anche ammettendo che il penalty concesso ai viola sia stato assai generoso, D’Ambrosio ha dato l’impressione di cadere un po’ nella trappola di Cuadrado che sembrava aspettare solo di essere sfiorato per finire a terra. Anche sul bel gol di El Hamdaoui, un appunto all’Angelone granata si può fare: un attimo di esitazione di troppo, il tempo giusto per far prendere la mira al cinicissimo attaccante marocchino. Che non ha sbagliato.PELO NELL’UOVO – E’ bene, però, tenere presente che si sta cercando il pelo nell’uovo di una retroguardia che, malgrado le quattro reti subite (nelle modalità un po’ fortuite che abbiamo descritto), ha contenuto per larghi tratti due formazioni che con il gol non hanno certo un rapporto difficile. Perché, ovviamente, nell’analisi complessiva della solidità di un reparto difensivo non va considerato solo il numero di reti incassate, ma anche il numero di concrete occasioni per segnare concesse agli avversari: e, nel caso di questi ultimi due match, il contatore si ferma a cifre risibili.

Fulvio Vallana (Twitter @FulvioVallana)

(foto Dreosti)