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Toro: era meglio andare a teatro?

Le Torogiornate di Tommy / Il diario di Torino-Sassuolo: ma giovedì io sarò ancora allo stadio

Redazione Toro News

"Toro: era meglio andare a teatro? Sì, era meglio andare a teatro. 

"La mia domenica era programmata al Carignano. Poi, improvvisamente, un mal di pancia, un mal di testa e soprattutto un gran mal di Toro mi hanno fatto inviare un messaggio alla mia amica scrivendo: ”Ilaria, sto tanto male, non riesco proprio ad essere dei vostri. Di' al Prof che stando a casa oggi, perdendo lo spettacolo a teatro, sicuramente mi rimetterò per domani e non salterò giorni di scuola”.Non immaginavo, ovviamente, che il mal di pancia ed il mal di testa mi sarebbero venuti davvero, andando allo Stadio, grazie ad una partita che io, che probabilmente non capisco niente di calcio (Mister mi perdoni!) oserei dire inguardabile, non giudicabile, indescrivibile, in-... tutto ciò che di più negativo si possa inserire!!!

"E' domenica pomeriggio, sono le 15, sono frastornato, sotto shock, incredulo. Era meglio andare a teatro! In auto stanno arrivando un sacco di telefonate. Gene, Teresa, Alex, Carlo... Il cellulare inizia a lamentarsi, la batteria a scaricarsi, la lucettina rossa ad accendersi. “Cos'è questa lucetta rossa? Cos'é? Mi dite cos'è, per favore? Siamo già in zona retrocessione?” No... è soltanto la batteria di un apparecchio da due soldi, dura poco, si scarica, basta inserirlo nel cavetto e voilà... il cellulare torna a funzionare. “E noi? Quando torneremo a funzionare noi?”. Questo non è dato a sapersi. Noi siamo meno tecnologici. Mi hanno spiegato sin da bambino (ora che sono più grande continuano a ripetermelo) che la tecnologia è una rovina. Che era meglio una partita a pallone in un cortile che un match online alla play. Che era meglio spedirsi le lettere profumate che scrivere su Facebook. Che era meglio trovarsi al bar che interagire con Whatsapp. Che la tecnologia non ha cuore, non ha anima. Che non vivi più niente, fai solo finta di vivere. In effetti, i miei beniamini alla play non sudano la maglia, non piangono, non ridono, non provano emozioni, non lottano per i loro colori. E quindi la loro vittoria non conta nulla, è virtuale, irreale e surreale.

"Che bello! Ora mi sento improvvisamente meglio. La mia sconfitta, Torino 0 Sassuolo 1 è reale! Anche il rigore di Sanchez Mino è reale: l'ha sbagliato. Non è mica la play! E' una sconfitta vera, di quelle che ti fanno arrabbiare, magari anche piangere; e sono vere le telefonate, la gente che sbraita fuori dallo stadio, il signore con le mani sul capo ed il ragazzo che urla disperato. Tutto fantastico, un'immersione nella realtà che dona la stessa emozione di una doccia fredda in pieno inverno la mattina alle 6 con il riscaldamento spento.

"Poi accendo la radio e, nel mio tuffo di realtà vissuta sino in fondo, sento parlare lui, il nostro Mister: questa è stata la migliore prestazione della nostra stagione; perdere è stato un bene. Ma non mi avevate detto che era il mondo tecnologico, virtuale, ad essere surreale??? Cosa è successo al nostro Mister? Si è mangiato un telefonino, ha visto la partita giocata tre giorni fa alla play, o ha fatto corto circuito con il cavetto?

"Era meglio andare a teatro.Anzi no...Ieri allo stadio c'era una macchia totalmente granata. C'erano loro: i ragazzi del Toro. Quelli che hanno preso freddo per aspettare i giocatori... Quelli con sopra lo striscione : NOI NON VI LASCEREMO MAI... Quelli che sognavano l'autografo del Quaglia e del Mister, quelli che hanno continuato a cantare... Quelli che sono fieri di essere del Toro e che mai e poi mai vorrebbero vestire un'altra maglia... Quelli che ieri c'erano, c'erano davvero! Quelli che, sicuramente, vanno oltre le contestazioni, le tante dichiarazioni, i vari summit, la sconfitta, il rigore sbagliato ed un pomeriggio a teatro. Quelli che ancora adesso, senza più un filo di voce, dicono FORZA TORO.

"E' stato meglio andare allo Stadio! Sì... e giovedì, sarò di nuovo lì.