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Toro, il futuro sta nei tre davanti?

E’ stato tutto talmente sbagliato che è impossibile rifarlo, almeno con la rosa attualmente a disposizione di Giampiero Ventura. A meno che già da questa settimana non si possa assistere ad un’evoluzione tattica ben...

Federico Danesi

E’ stato tutto talmente sbagliato che è impossibile rifarlo, almeno con la rosa attualmente a disposizione di Giampiero Ventura. A meno che già da questa settimana non si possa assistere ad un’evoluzione tattica ben diversa da quella che si è vista alla ripresa.Certo, la gara con il Siena farà poco testo alla luce di tutti quelli che verranno a mancare. In compenso quella con il Catania ha detto molto su quello che la squadra attualmente può fare ma soprattutto non le riesce di fare. A cominciare da un possesso palla decisamente diverso da quello che aveva in mente il tecnico. Fatta la doverosa tara tra le avversarie della passata stagione e queste, l’involuzione pare evidente. Oggi il Toro più che impostare attende, più che far possesso palla pensa a distruggere e nemmeno troppo bene.Ma soprattutto è evidente che le avversarie conoscono talmente bene le idee del tecnico da sapere in partenza come spegnerle. In fondo Cerci gioca una partita tutta sua, nel bene e nel male, mentre Birsa è come i gamberi, un passo avanti e tre indietro esattamente come gli succedeva a Genova sponda rossoblu. E ancora una volta l’opzione del doppio ariete in avanti, pur con compiti diversi tra Meggiorini e Bianchi, ha mostrato crepe evidenti anche alla luce della mancanza di dialogo tra i due e di caratteristiche che poco di integrano, non da oggi.Ecco perché già da domenica prossima Ventura potrebbe tornare al 4-3-3, non tanto per proteggere meglio la sua mediana, quanto per dare più libertà d’inventiva a Cerci e a chi gli giocherà di fianco. In attesa ovviamente di poter tornare a sviluppare il suo gioco con i quattro offensivi che gli regalerà il mercato: Santana almeno sino alla gara con il Pescara sarà fuori, Sansone e Verdi sono da considerare quasi fuori ma soprattutto manca chi detti i ritmi senza spedir palla lunga in avanti o sventagliandola sulle fasce. Tutti problemi che la società conosce. Ma anche gli avversari.Federico Danesi(foto M.Dreosti)