"Quantitativamente non è che i tifosi si possano lamentare, ma se il discorso passa alla qualità soprattutto alla durata e al senso della permanenza, allora qualche dubbio in più viene. Perché il mercato di gennaio delle ultime tre stagioni insegna, difficile attendersi salti di qualità, soprattutto in prospettiva.
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Toro, il mercato è un esame per Petrachi
Quantitativamente non è che i tifosi si possano lamentare, ma se il discorso passa alla qualità soprattutto alla durata e al senso della permanenza, allora qualche dubbio in...
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"VIVA LA RIVOLUZIONE - Nel 2010, complice una situazione interna che si era fatta esplosiva con diversi giocatori espressamente a chiedere di essere ceduti, Di Michele, Pratali e Colombo su tutti, il compito toccò a Gianluca Petrachi appena arrivato a dirigere le operazioni. Un repulisti fatto di tante facce nuove, ovviamente tutte a costo zero, delle quali ad oggi resta traccia soltanto in D’Ambrosio, oltre a Suciu che era rientrato dal prestito al Legnano anche perché il resto era fatto da onesti pedatori come Pestrin e Garofalo, non certo giocatori su cui importare un futuro.
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"E' RIMASTO NULLA - Mano più leggera l’anno successivo, pur con i problemi oggettivi della rosa, ma anche l’unica spesa vera, quegli 1,7 milioni per la comproprietà di Antenucci anche se tutti sappiamo successivamente com’è andata a finire. Gabionetta era pallino di Lerda, Pagano e Budel erano comprimari e, tanto per cambiare, gennaio non ha cambiato nulla. Undici mesi fa i problemi erano diversi, anche se pesò molto il parere di Ventura, sia per Masiello che Meggiorini. Poi la necessità Benussi e il mistero Pasquato, per un altro gioco di prestigio low cost.
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"PROBLEMA DI PROSPETTIVE - Oggi che si devono aspettare i tifosi? Niente più di quello che ha apertamente detto Urbano Cairo, usato sicuro. Lo sarebbe Almiron e infatti non arriverà. Lo è Donadel, che, alla luce delle ultime prestazioni nel Napoli, sembra più adatto ad essere servito nel carrello dei bolliti natalizi. Il resto è tutto nella testa di Petrachi e nelle tasche del presidente.
"
"ESAME IN SCRIVANIA - E, per una volta, sarà sotto esame anche il ds che certo risponde come ogni dipendente alle direttive societarie, tanto che di parlare con se ne parla, ma altrettanto dovrà rispondere a Cairo e ai tifosi in caso di insuccesso finale, come avviene in qualsiasi azienda che sin rispetti. Non è ancora cominciato nulla, quindi potenzialmente l’attesa potrà essere ripagata da risposte chiare visto che mancano diversi giocatori, soprattutto dalla cintola in su. Certo in campo Petrachi non ci va, ma la squadra la disegna (anche) lui. E dal 2 gennaio scuse ce ne saranno poche agli occhi di chi paga il biglietto.Federico Danesi(foto M.Dreosti)
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Quantitativamente non è che i tifosi si possano lamentare, ma se il discorso passa alla qualità soprattutto alla durata e al senso della permanenza, allora qualche dubbio in...
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"VIVA LA RIVOLUZIONE - Nel 2010, complice una situazione interna che si era fatta esplosiva con diversi giocatori espressamente a chiedere di essere ceduti, Di Michele, Pratali e Colombo su tutti, il compito toccò a Gianluca Petrachi appena arrivato a dirigere le operazioni. Un repulisti fatto di tante facce nuove, ovviamente tutte a costo zero, delle quali ad oggi resta traccia soltanto in D’Ambrosio, oltre a Suciu che era rientrato dal prestito al Legnano anche perché il resto era fatto da onesti pedatori come Pestrin e Garofalo, non certo giocatori su cui importare un futuro.
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"E' RIMASTO NULLA - Mano più leggera l’anno successivo, pur con i problemi oggettivi della rosa, ma anche l’unica spesa vera, quegli 1,7 milioni per la comproprietà di Antenucci anche se tutti sappiamo successivamente com’è andata a finire. Gabionetta era pallino di Lerda, Pagano e Budel erano comprimari e, tanto per cambiare, gennaio non ha cambiato nulla. Undici mesi fa i problemi erano diversi, anche se pesò molto il parere di Ventura, sia per Masiello che Meggiorini. Poi la necessità Benussi e il mistero Pasquato, per un altro gioco di prestigio low cost.
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"PROBLEMA DI PROSPETTIVE - Oggi che si devono aspettare i tifosi? Niente più di quello che ha apertamente detto Urbano Cairo, usato sicuro. Lo sarebbe Almiron e infatti non arriverà. Lo è Donadel, che, alla luce delle ultime prestazioni nel Napoli, sembra più adatto ad essere servito nel carrello dei bolliti natalizi. Il resto è tutto nella testa di Petrachi e nelle tasche del presidente.
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"ESAME IN SCRIVANIA - E, per una volta, sarà sotto esame anche il ds che certo risponde come ogni dipendente alle direttive societarie, tanto che di parlare con se ne parla, ma altrettanto dovrà rispondere a Cairo e ai tifosi in caso di insuccesso finale, come avviene in qualsiasi azienda che sin rispetti. Non è ancora cominciato nulla, quindi potenzialmente l’attesa potrà essere ripagata da risposte chiare visto che mancano diversi giocatori, soprattutto dalla cintola in su. Certo in campo Petrachi non ci va, ma la squadra la disegna (anche) lui. E dal 2 gennaio scuse ce ne saranno poche agli occhi di chi paga il biglietto.Federico Danesi(foto M.Dreosti)
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