"Ieri sera ho rivisto il Toro
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Toro: il mio primo gol in un derby! Il mio ennesimo sogno infranto…
Le Torogiornate di Tommy / Il diario del derby della Mole
"Anzi, ieri sera ho rivisto il TORO.
"Non ho avuto il coraggio né la voglia di andare nella conigliera di Venaria. Onore a chi ha tifato e colorato il piccolo spicchietto a noi destinato. Io ho trascorso la giornata sotto la pioggia, che continuando imperterrita, mi ha quasi regalato una sensazione di sicurezza. Magari stasera ce la facciamo, ho pensato.
"Alle 18 il mio tablettino (purtroppo non avevo a disposizione altro) dà i numeri. Mi hanno lasciato guardare questa partita da solo, forse perché sanno come divento quando le cose non ingranano. Un messaggio di mia madre mi avvisa del rigore segnato da Vidal, io continuo a non vedere niente.Sono arrabbiatissimo, stiamo perdendo e per di più io non vedo. Vorrei tirare il tablet contro la parete di casa di mio padre, vederlo frantumare in mille piccoli pezzi, esattamente come vorrei vedere frantumarsi la squadraccia a strisce. Vorrei cancellare tutti i miei derby, tutti senza goal, tutti senza gioie. Vorrei urlare contro il mondo, perché un po', questa storia, sarà colpa di tutti. Il mio tablet continua a non dare cenni di vita: immagini senza suono, senza contorni e senza colori non mi lasciano neanche percepire come stia andando. Solo dopo un po', come per incanto, inizio a sentire il suono tornare... è il tifo del Toro! E sempre come per incanto, oltre al suono, ricompare l'immagine: Bruno Peres sta correndo ad una velocità folle, al cellulare ecco arrivare un messaggio: GOOOOOOOOOOOAL. Il mio urlo ha superato la soglia dei decibel permessi nelle discoteche, è arrivato da mia madre a 20 km di distanza, ma anche da Roby, ad Alba. Il mio primo goal in un derby! Lo vivo così, da solo, in una camera, io ed il mio tablet risuscitato per l'occasione. Mi sento talmente invaso dalla felicità, talmente fiero della mia squadra, talmente pieno di Toro che non penso neanche a quanto tempo possa mancare. Me lo ricorda qualcuno con un altro sms: Arbitro, fischiaaaa! E' finita la partita!. Già, siamo ancora nel primo tempo, sarà dura, anzi durissima. Durante l'intervallo mi chiudo in un silenzio mistico, sto pregando, implorando che qualcuno, per una volta, ci regali questo sogno. Già, un sogno: il sogno di poter varcare la porta della mia classe con la mia sciarpa vincente; guardare Guglielmo (affetto da gobbaggine acuta) con un sorrisetto, senza dir niente. Sognare per ora non è reato, non è tassato, non è vietato. E allora avanti con il sogno... dentro al secondo tempo! Il tablet oramai è tornato ad andare alla grande, così come il nostro Toro. Un Toro combattente, bello, guardingo, padrone del campo. Un Toro da far paura alla zebra. Mi sento sempre più dentro al sogno. Il sogno di un quindicenne, come quello di tanti altri ragazzi e bambini, di vedere finalmente portare a casa un derby. Sfioriamo tante occasioni, ma niente da fare. Eppure questo Toro mi piace: sì che mi piace. L'euforia e l'entusiasmo non lasciano più spazio alla paura. Sono gli altri a temerci.Tre minuti di recupero: magari ce la facciamo. Magari facciamo il colpaccio. E tra un magari e l'altro, quando mancano pochi secondi al triplice fischio... la perdiamo.
"Sono distrutto. Sono senza parole. Sono anche senza forze. Mi si è frantumato il sogno in mano. Non ci credo, ditemi che non è vero. Ditemi che l'arbitro aveva già fischiato, che per qualche arcano motivo questo goal non è valido. Ditemi qualunque cosa ma ridatemi il mio sogno.Arriva un messaggio di mamma che dice: Tommy, non urlare, non piangere... non te la prendere: è stato un grande TORO. Io, semplicemente, le rispondo: RIDATEMI IL MIO SOGNO!
"Oggi non ho voglia di scrivere, di parlare, di vedere nessuno. Non ho voglia di andare a dormire e non avrò voglia di alzarmi. Non ho più voglia di niente. Lo so, passerà anche questa: passerà la battuta di Guglielmo (mi dispiace, meritavate il pareggio), passerà l'ennesima versione di greco, passeranno gli articoli dei giornali e le facce odiose di tutti i maledetti gobbacci che improvvisamente si ricordano di salutarti. Tutto presto tornerà come prima, io sarò forte e felice d'aver visto un grande Toro e allo stesso tempo, oramai, disincantato: non esiste il Dio del calcio! E se esiste, sappiamo che non tifa per il Toro...
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