Toro influenzato, trova la tua cura!

di Valentino Della Casa - Mentre nella notte Cairo e Petrachi mettevano a segno il colpo Pasquato (il giocatore è in mano, qualche dettaglio e sarà del Toro), mister Ventura si scervellava pensando a quale formazione mettere in campo questo pomeriggio, nell'importante sfida contro il Varese. Giocare all'Ossola, si sa, è storicamente difficile per la squadra granata, lo è ancora di più ora, quando i tifosi vogliono rivedere il Toro sceso in campo per quasi tutto il girone d'andata.Il Torino, però, non è in crisi: partite come quelle giocate contro il Cittadella, in altri tempi, le avrebbe perse sicuramente. Il Torino è soltanto influenzato, così come lo sono molti dei giocatori convocati per la trasferta lombarda e che potrebbero non scendere in campo (su tutti Basha e Stevanovic). Ma il Torino può guarire, con due medicine: una si chiama, ancora una volta, Giampiero Ventura; l'altra, invece, è il gol. Si noti che, per una volta, non sono state inserite le parole “calma, tranquillità”, perché se c'è una qualità encomiabile di questa squadra è proprio la classica virtù dei forti. Non solo, abbiamo omesso anche le parole “gioco, lavoro”, perché in entrambi i casi il tifoso non può essere insoddisfatto di quanto mostrato in campo finora (palle gol, azioni corali, giocate “a memoria” come non si vedevano da tempo) o dell'approccio dei giocatori alla Sisport durante la settimana.Bisogna soltanto non sapersi accontentare, saper tenere ben salda nella mente quella “voglia di diventare” che l'attuale mister granata ha reso ormai proverbiale. Il Varese anzi può capitare a proposito per dimostrare alle avversarie che il Toro è più temibile che mai. E che un posto per la massima categoria è prenotato da chi ha fin qui condotto un campionato straordinario.

(foto M. Dreosti)