Tanto con la Roma quanto ieri sera con l’Inter: il primo approccio del Toro alla partita, per usare un eufemismo, non è stato dei migliori. Certo, il gol subito nei primi minuti non ha sicuramente aiutato, ma i granata visti in campo nella prima frazione sono parsi eccessivamente rinunciatari.
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Toro, l’approccio nei primi tempi non va: granata chiamati al salto di qualità
L’approfondimento / Radicale cambio di atteggiamento tra prima e seconda frazione di gioco
http://www.toronews.net/toro/toro-sicuro-che-questo-ljajic-non-ti-serva-e-il-besiktas-continua-a-spingere/
SVOLTA NELLA RIPRESA - “Nello spogliatoio ci siamo guardati in faccia dicendo che non doveva più succedere un approccio del genere. Serve avere più autostima nella nostra organizzazione di gioco” ha spiegato Mazzarri al termine della gara. Ed il Toro del secondo tempo è sembrato tutta un’altra squadra rispetto ai primi quarantacinque minuti. I granata si sono presi la scena davanti ai sessantamila di San Siro: hanno controllato il gioco, rimesso in parità l’incontro e più volte sfiorato il gol vittoria. Un approccio completamente diverso, con pressing altissimo, centrali molto alti e possesso palla nella metà campo nerazzurra.
SALTO DI QUALITÀ- C’è dunque una più che evidente differenza tra il Toro dei primi e quello dei secondi tempi: se quello della prima frazione è rinunciatario e fatica a mettere in difficoltà l’avversario se non con sporadiche ripartenze, quello della ripresa è una squadra in grado di giocarsela con chiunque. Ed oltre alla crescita da un punto di vista complessivo, è stata significativa ieri quella dei singoli. Si pensi, per fare qualche nome a titolo d’esempio, a De Silvestri e Meité: il primo ha macinato chilometri sulla sua fascia, il secondo ha dominato in mezzo al campo. Ora il Toro sarà chiamato al salto di qualità, perché la squadra vista nei secondi tempi contro Roma ed Inter possa ripetersi per l’intera durata dell’incontro.
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