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Toro, le due facce della medaglia granata

A confronto la migliore prestazione dei granata e la peggiore sconfitta di questo campionato

Redazione Toro News

"Come dimostra la classifica di fine campionato, è facile trovare un'ottima gara disputata dal Toro, più difficile, invece, rilevarne una proprio brutta.

"UNA VALANGA DI EMOZIONI - Dovendo scegliere la migliore tra le ottime partite giocate dal Toro quest'anno, Torino - Genoa è sicuramente il top match di questa stagione. Il 13 aprile, 16 mila tifosi si dirigevano verso l'Olimpico di Torino per assistere alla gara interna dei granata contro i grifoni del Genoa. Partita colma di desiderio da parte del Toro, la squadra di casa, infatti, aveva lasciato una conto in sospeso coi rossublu che voleva saldare a tutti i costi. La partita non si accende subito e la prima emozione la regala Alessio Cerci che, scattando come di consueto sulla fascia detra, supera in velocità il difensore avversario e libera un sinistro che, però, Perin è bravo a respingere. Poco dopo, Glik allunga di testa all'indietro per Padelli che, leggermente in avanti, compie il miracolo evitando l'autogol e mettendo la palla in corner con un colpo di reni degno del miglior portiere. Poche emozioni fino aghli ultimi minuti del secondo tempo, quando Gilardino raccoglie un cross e deposita il pallone in rete. 0 a 1 per il Genoa. I brividi iniziano a scuotere gli animi dei tifosi granata che si vedono superati in una partita che il Toro aveva amministrato bene. L'arbitro Mariani di Aprilia decreta 4 minuti di recupero. Il Toro abbassa le corna e carica. Vesovic si libera a centrocampo e serve Ciro Immobile che è bravo a lasciarsi alle spalle l'avversario, si inoltra nell'area avversaria e pennella uno splendido destro a giro che si insacca alle spalle dell'amico Perin. 1 a 1 a Torino. I tifosi granata sono adesso sereni per la grinta dimostrata dalla propria squadra e per il risultato di pareggio che sembra il più giusto per terminare la gara. Ma non è finita, il Genoa batte a centrocampo, due passaggi e Gazzi compie il miracolo sradicando in scivolata dai piedi dell'avversario una palla sporcata da Vesovic, il pallone rotola fino ad arrivare ad Alessio Cerci, che in quel momento capisce cosa fare: vincere. Il numero 11 granata avanza verso l'area rossoblu, la porta di Perin ha alle spalle la Maratona che si ammutolisce avendo intuito l'intezione del proprio giocatore. Cerci supera un difensore e non ci pensa più, scaglia un micidiale sinistro che va ad incrociare i pali della porta avversaria insaccandosi alle spalle di un incolpevole portiere. Lo stadio esplode, una bolgia granata abbraccia il fenomeno del Toro e tutta la squadra dopo la marcatura che chiude definitivamente una partita vinta nei minuti di recupero.

"Questa gara sarà indimenticabile, gli eroi che l'hanno disputata sono già scolpiti nella storia del Torino.

"UNA PRESTAZIONE DELUDENTE - Il 9 febbraio il Torino scendeva in campo in casa per sfidare il Bologna. Giornata fredda ma soleggiata in cui tutti i tifosi granata si aspettavano una grande prova di maturità da parte dei propri giocatori contro una squadra in un periodo buio delle stagione. Le cose vanno diversamente da come se le erano immaginate tutti i granata: al quinto minuto Immobile firma l'1 a 0 per il Toro e la gara sembra andare in discesa, ma il Toro pecca di presunzione perdendo 3 punti importantissimi, forse i più importanti della stagione, contro una squadra in caduta libera verso la serie B e senza i suoi due giocatori più pericolosi. All'undicesimo minuto Cristanldo porta il Bologna sul risultato di 1 a 1, ripetendosi tredici minuti dopo. 1 a 2 per il Bologna. Il Toro è assente e superficiale e non viene neanche voglia di recriminare il mastodontico rigore non segnalato sul fallo di Cherubin su Glik. I tifosi, delusi, iniziano ad abbandonare lo stiadio. Onore al Bologna che ha sfruttato questa follia nel primo tempo punendo il Toro come è giusto che sia. L'Europa, in quel momento più evanescente che mai, il Toro non la avrebbe potuta inseguire dimostrandosi ingenua e superficiale, ma con umiltà e perseveranza. Questo, caro Toro, è ciò che non faceva di te una grande squadra, ancora. Ma il Toro non si è demoralizzato, ha ritrovato la condizione e a rimontato, nella giornata successiva contro il Verona, dallo 0 a 1 all' 1 a 3 al Bentegodi e, successivamente, ha portato tutti i tifosi a sognare non solo un piazzamento nella parte sinistra della classifica, ma un sogno chiamato Europa League.

"Il Toro è cresciuto, si è sviluppato ed è pronto a ripetersi nel prossimo campionato sempre sotto la guida di Mister Ventura.