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Toro, lezione di calcio dalla Fiorentina

La qualità paga, lo sappiamo. Ma che potesse fare male, malissimo, questo non potevamo aspettarcelo. La Fiorentina sotterra nei primi 45' il Toro con tre perle dei suoi uomini più talentuosi: prima...

Federico Lanza

La qualità paga, lo sappiamo. Ma che potesse fare male, malissimo, questo non potevamo aspettarcelo. La Fiorentina sotterra nei primi 45' il Toro con tre perle dei suoi uomini più talentuosi: prima Cuadrado con il pallonetto, poi Aquilani di testa ed infine Ljajic con una punizione magistrale che si insacca sotto il sette. "Gillet ci arriva ma non basta" potrebbe essere la parola d'ordine di oggi. In tutte e tre le occasioni, il portiere del Toro ha sfiorato la sfera ma non è bastato ad evitare il tracollo generale. Difesa da registrare: D'Ambrosio cade come un birillo sulla finta di Cuadrado che poi esalta la Fiesole con un pallonetto, Meggiorini si fa anticipare da Aquilani -è vero, non è il suo compito, però..- e Darmian è costretto a stendere Pizarro sull'out di sinistra. Il terzino granata, comunque, sta reggengo abbastanza bene al duello con Ljajic e il cileno. I granata sono scesi in campo con la mentalità sbagliata e forse anche l'impostazione tattica non è delle migliori: Gazzi e Vives a centrocampo soffrono le pene dell'inferno contro un centrocampo di palleggiatori come quello di Montella. Forse un 4-3-3 sarebbe stato più indicato, ma non siamo allenatori e quindi ci limitiamo a commentare. Il Toro, comunque, non è ancora morto e lo dimostra al 44' quando Barreto con un colpo da biliardo buca Viviano, su assist di Santana. Lo stesso brasiliano, pochi istanti prima, era stato autore di uno splendido assist non sfruttato da Vives, che calcia alto. Cerci non al meglio contro la sua ex squadra, ma d'altronde Savic è riuscito bene a prendergli le misure. La superiorità tecnica è mostruosa, ma il Toro ha dimostrato di non essere ancora con le spalle al muro.  Federico Lanza  (foto Dreosti)