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Toro, l’importanza di un regista

di Davide Agazzi - Ad inizio campionato, dopo le prime apparizioni di Manuel Iori, il popolo granata tirava un sospiro di sollievo. Finalmente un regista, dopo tanti anni di gregari, mastini e marcatori. Forse il primo, dopo...

Redazione Toro News

di Davide Agazzi - Ad inizio campionato, dopo le prime apparizioni di Manuel Iori, il popolo granata tirava un sospiro di sollievo. Finalmente un regista, dopo tanti anni di gregari, mastini e marcatori. Forse il primo, dopo Eugenio Corini, a prendere posto in mezzo al campo e a comandare i compagni di squadra, con lanci precisi, dettando i tempi delle diverse giocate.

Forse troppo per un campionato di Serie B, dove però, in fin dei conti, anche l’altra squadra costruita intorno al proprio regista, il Pescara di Verratti, è riuscita ugualmente a trionfare, centrando l’obiettivo promozione. Che sia questa la chiave di volta di un meccanismo così poco scientifico? Forse non del tutto, ma in buona parte si.

Ed è per questo che, anche il prossimo anno, il regista servirà eccome e sarà meglio avere anche un cambio, visto il rendimento di uno sfinito Iori (foto N. Campo) in questo finale di stagione. Troppo presto per capire se sarà ancora il centrocampista lombardo a guidare la squadra di Ventura nella prossima stagione, visto il titolo di prestito con diritto di riscatto con cui è venuto a Torino e visto, soprattutto, il possibile coinvolgimento del Chievo Verona nello scandalo calcioscommesse. Si attende, aspettando l’inizio del mercato e tutte le sue possibili evoluzioni, consapevoli che buona parte della prossima stagione passerà dalla cabina di regia.