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Toro, l’Inter soffre centralmente. Ma spinge sulle corsie: nessuno crossa di più

MILAN, ITALY - JULY 13:  Alexis Sanchez of FC Internazionale competes for the ball with Gleison Bremer of Torino FC during the Serie A match between FC Internazionale and  Torino FC at Stadio Giuseppe Meazza on July 13, 2020 in Milan, Italy.  (Photo by Claudio Villa - Inter/Inter via Getty Images)

Temi Tattici / I meneghini corrono tanto e crossano moltissimo, ma hanno dimostrato di patire le imbucate centrali

Andrea Calderoni

Il Torino affronterà domenica una squadra dall’identità ben definita, ma non senza problemi, come testimoniano i risultati dell’ultimo periodo in campionato e in Champions League. L’Inter di Antonio Conte si schiera sempre con il suo classico 3-5-2. Anche il Torino di Marco Giampaolo ha un suo modulo predefinito, il 4-3-1-2. Sarà, perciò, una sfida tra due formazioni che interpretano la gara in maniera differente e sarà tutt’altro che una gara tra due moduli speculari.

IMBUCATE - Il Torino potrà sfruttare una sorta di parità numerica sulle fasce. È ovviamente una parità numerica solo sulla carta perché gli esterni a tutta fascia dell’Inter curano anche la fase difensiva e perché l’uomo davanti alla difesa (di solito Brozovic, ma domenica non ci sarà causa Covid-19) agisce da vero schermo. Tuttavia, le due punte granata coadiuvate dal trequartista potranno duellare faccia a faccia con i tre difensori nerazzurri. L’Inter sta faticando, e non poco, nel contenimento di attaccanti che dettano la profondità (Gervinho a San Siro con il suo Parma il 31 ottobre ha fatto vedere le Streghe a De Vrij e compagni). Fatica meno, invece, la squadra di Conte a gestire i palloni alti, provenienti da rilanci dalle retrovie e da traversoni. Questa soluzione a scavalcare il centrocampo è una tipica giocata dell’Inter, soprattutto quando in campo c’è Lukaku. Il gigante belga dovrebbe rientrare per la gara contro il Torino e sarà l’uomo da tenere maggiormente d’occhio. Una vera e propria prova del nove per i due centrali granata e se dovessero essere Bremer e Lyanco, si potrà parlare di prova di maturità dopo un incoraggiante avvio di torneo per entrambi.

OCCHIO ALLE FASCE - L’Inter sfrutta le corsie laterali meglio di qualsiasi altra formazione di Serie A. Nel 3-5-2 sono il punto di forza, d’altronde. Nessuno ha fin qui effettuato tanti cross quanto l’Inter: 59 andati a buon fine, 57 sbagliati (il Milan secondo nella speciale graduatoria si trova a 43 utili). Non è un caso, dunque, che l’Inter ha già realizzato 4 reti di testa (in Serie A solo lo Spezia eguaglia i nerazzurri). Altri due dati descrivono bene i meneghini. L’Inter è la squadra che corre di più in campionato, proprio come l’anno scorso. In media sono 110.63 chilometri a partita contro i 105.761 del Torino, che è notevolmente migliorato rispetto al passato campionato. Inoltre, i nerazzurri sono la formazione che mantiene maggiormente il possesso del pallone della Serie A: 31’45” di media a gara, 6 minuti e mezzo in più rispetto al Torino che si attesta all’11° posto (il dato preoccupante per i granata è che su 25’04” minuti soltanto 10’ 09” sono nella metà campo avversaria). Pertanto, l’Inter versione autunno 2020 ha dei limiti e bisognerà punirla laddove presenta delle fragilità, senza dimenticarsi però che i nerazzurri hanno un’identità e delle individualità da prima della classe.