"Le vacanze ormai sono agli sgoccioli e per i giocatori del Torino si avvicina sempre di più il momento di tornare in campo, fissato per le 15.15 di domenica 14 gennaio. Un'ottima notizia, specialmente per Mazzarri. Dopo la convincente vittoria contro il Bologna infatti il tecnico toscano, per sua stessa ammissione, avrebbe preferito lavorare con i suoi nuovi ragazzi invece di lasciarli partire per le mete più disparate. “La prossima settimana nessuno si allena perché i giocatori hanno il diritto di fermarsi - aveva dichiarato il neo-allenatore granata alla vigilia della consueta pausa invernale (LEGGI QUI) - Sicuramente avrei preferito lavorare, io vorrei dare tutto e lavorare, avere il tempo di concentrarmi sui dettagli e sulle cose da correggere". Tra Dubai e il Sud America (LEGGI QUI), i giocatori granata hanno avuto il giusto tempo per staccare la spina, godersi qualche giorno di meritato relax, per poi tornare in campo con le batterie cariche.
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Toro, Mazzarri riparte dal pubblico al Fila. Ma avvisa: “Le porte chiuse servono”
Approfondimento / Domenica 14 gennaio il Torino si riunirà al Filadelfia, per la prima volta dopo la pausa: Mazzarri aprirà il Filadelfia, ma non sarà un'abitudine
"PORTE APERTE - "Il lavoro paga": questo il mantra del tecnico, che avrebbe fatto volentieri a meno dei 7 giorni di vacanza, per concentrarsi esclusivamente sul Torino. L'appuntamento con il campo di allenamento però, essendo previsto dal contratto collettivo sottoscritto dai calciatori, è stato per forza di cose posticipato. Una settimana interminabile per tecnico e tifosi. Già, perché se da un lato Mazzarri ha un estremo bisogno di inculcare i propri dettami tattici ai suoi ragazzi sul campo; dall'altro anche i fans granata sono impazienti di tornare ad ammirare e sostenere i propri beniamini. Ora però la lancetta ha quasi finito di ticchettare e sarà presto tempo di tornare a lavorare.
"IN FAMIGLIA - Uno, due, tutti o forse nessuno. Quanti allenamenti a porte aperte ci saranno al Filadelfia? “A me farebbe piacere stare sempre aperti se fossi sicuro che ci fossero solo tifosi - aveva dichiarato Mazzarri nella conferenza stampa post-Bologna (LEGGI QUI) - Siccome però vengono anche altri, e io lavoro sulla tattica, potranno esserci porte chiuse. Il motivo del chiudere le porte, se lo farò, è questo: quello che prepariamo in settimana non deve essere visto dalla squadra avversaria". Insomma, il problema sono le cosiddette 'spie'. Lo stesso sistema di 'spionaggio' che tra l'altro Mazzarri, insieme al suo uomo di fiducia Claudio Nitti (LEGGI QUI), ha adottato nel corso della carriera. Non certo rimanendo il solo, all'interno del panorama italiano. Ecco perchè gli allenamenti a porte chiuse sono ormai un'abitudine per buona parte delle squadre della massima serie.
"COSA CAMBIA - "Spero che divulgherete questo messaggio - aveva poi aggiunto Mazzarri - Se chiuderemo le porte non sarà per fare un torto ai tifosi". Al tecnico, da pochi giorni al Torino, è stato evidentemente spiegato quanto significato abbia, per i tifosi granata, poter assistere agli allenamenti dei loro beniamini all'interno dello stadio che ha fatto la storia del club. Ma quanto (e cosa) cambierà rispetto alla gestione Mihajlovic?. Nel corso del suo anno e mezzo trascorso al Torino, il tecnico serbo - salvo rare occasioni - ha abituato a uno o due allenamenti a porte aperte a settimana. Mazzarri innanzitutto è partito con il piede giusto: il prossimo 14 gennaio, quando i granata torneranno ad allenarsi sul prato del Filadelfia, l'allenamento sarà accessibile ai tifosi. Un chiaro messaggio da parte del tecnico, che vuole permettere a tutti i supporter di riunirsi attorno alla squadra per sostenerla in vista del proseguo del campionato. Il programma futuro però è ancora tutto da scrivere. La sensazione è che comunque il piano possa essere lo stesso del suo predecessore: uno o massimo due allenamenti a porte aperte nei primi giorni della settimana, per poi concentrarsi sulla tattica nei giorni immediatamente antecedenti alla partita.
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