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Toro, passa la linea giovane
Ancora più giovane,...
Ancora più giovane, ancora meno pesante sul monte ingaggi. E’ così che si prospetta il Toro del futuro prossimo, un po’ per volontà ma anche molto per scelta. Perché se già la rosa in mano a Giampiero Ventura dall’inizio di questa stagione è tra le più baby di tutta la serie A, anagrafe alla mano, lo sarà ancora di più da gennaio e soprattutto da giugno, almeno a leggere quelle che sembrano le intenzioni della dirigenza.
TRENTENNI DA TAGLIO - Non è un caso infatti che diversi dei giocatori in scadenza siano sulla soglia dei trent’anni o l’abbiano anche superata. Come Sgrigna che dovrebbe allungare, ma solo per bocca del suo agenti (Luca Urbani). Come De Feudis che è rimasto ai margini e partirà a gennaio. O ancora come Brighi e Santana che in estate rappresentavano scommesse eventualmente da riscrivere a giugno. Senza parlare del tormentone Bianchi, che nel 2013 taglierà il traguardo delle sue prime 30 primavere e del quale abbiano disquisito sin troppo a lungo, mancando al momento elementi concreti per immaginare il suo futuro. E ancora Masiello, anche lui classe ’82.
DA RINNOVARE - E poi ci sono gli altri, casi tutti distinti: Darmian e Basha restano in comproprietà, da risolvere a giugno con Palermo e Atalanta, esattamente come Sansone il cui diritto di riscatto dal Sassuolo vale 1,6 milioni mentre Rodriguez si sta meritando sul campo quel rinnovo che è previsto nel suo contratto per i prossimi due anni. Il resto invece è a lunga scadenza, sia per i senatori come Gillet, Di Cesare e Vives che per i bocia, da Suciu a Diop (2015 per il primo, 2014 per il secondo) passando per Stevanovic e D’Ambrosio (idem come sopra). Certo, ci sarebbe pure Ogbonna con quattro stagioni di tranquillità, ma quello è decisamente un caso a parte.
PESO SPECIFICO - Complessivamente ad oggi il monte ingaggi del Toro balla vicinissimo ai 22 milioni, per una rosa però che nel suo complesso mettendoci dentro anche i giocatori attualmente in prestito o in comproprietà che girano l’Italia (Comi e Benedetti, Sperotto e Milani, Chiosa, Scaglia e Vita) sfiora i 40 milioni. Ecco perché la dirigenza è arrivata da un bivio, andando anche oltre tracciando la via per il futuro. Messi assieme, gli Over 26 hanno un leso specifico sulle casse notevole: Bianchi 1,3 milioni, Cerci 0,8, Brighi, Gillet, Santana 0,65, Meggiorini 0,55, Masiello 0,4, Vives 0,35, Agostini e Di Cesare 0,3. Ringiovanire significherebbe dare anche un’assestata al bilancio, potendo permettersi di investire di più. Scelta che resta un obbligo, non un optional.
Federico Danesi
(foto M.Dreosti)
© RIPRODUZIONE RISERVATA
Ancora più giovane,...
Ancora più giovane, ancora meno pesante sul monte ingaggi. E’ così che si prospetta il Toro del futuro prossimo, un po’ per volontà ma anche molto per scelta. Perché se già la rosa in mano a Giampiero Ventura dall’inizio di questa stagione è tra le più baby di tutta la serie A, anagrafe alla mano, lo sarà ancora di più da gennaio e soprattutto da giugno, almeno a leggere quelle che sembrano le intenzioni della dirigenza.
TRENTENNI DA TAGLIO - Non è un caso infatti che diversi dei giocatori in scadenza siano sulla soglia dei trent’anni o l’abbiano anche superata. Come Sgrigna che dovrebbe allungare, ma solo per bocca del suo agenti (Luca Urbani). Come De Feudis che è rimasto ai margini e partirà a gennaio. O ancora come Brighi e Santana che in estate rappresentavano scommesse eventualmente da riscrivere a giugno. Senza parlare del tormentone Bianchi, che nel 2013 taglierà il traguardo delle sue prime 30 primavere e del quale abbiano disquisito sin troppo a lungo, mancando al momento elementi concreti per immaginare il suo futuro. E ancora Masiello, anche lui classe ’82.
DA RINNOVARE - E poi ci sono gli altri, casi tutti distinti: Darmian e Basha restano in comproprietà, da risolvere a giugno con Palermo e Atalanta, esattamente come Sansone il cui diritto di riscatto dal Sassuolo vale 1,6 milioni mentre Rodriguez si sta meritando sul campo quel rinnovo che è previsto nel suo contratto per i prossimi due anni. Il resto invece è a lunga scadenza, sia per i senatori come Gillet, Di Cesare e Vives che per i bocia, da Suciu a Diop (2015 per il primo, 2014 per il secondo) passando per Stevanovic e D’Ambrosio (idem come sopra). Certo, ci sarebbe pure Ogbonna con quattro stagioni di tranquillità, ma quello è decisamente un caso a parte.
PESO SPECIFICO - Complessivamente ad oggi il monte ingaggi del Toro balla vicinissimo ai 22 milioni, per una rosa però che nel suo complesso mettendoci dentro anche i giocatori attualmente in prestito o in comproprietà che girano l’Italia (Comi e Benedetti, Sperotto e Milani, Chiosa, Scaglia e Vita) sfiora i 40 milioni. Ecco perché la dirigenza è arrivata da un bivio, andando anche oltre tracciando la via per il futuro. Messi assieme, gli Over 26 hanno un leso specifico sulle casse notevole: Bianchi 1,3 milioni, Cerci 0,8, Brighi, Gillet, Santana 0,65, Meggiorini 0,55, Masiello 0,4, Vives 0,35, Agostini e Di Cesare 0,3. Ringiovanire significherebbe dare anche un’assestata al bilancio, potendo permettersi di investire di più. Scelta che resta un obbligo, non un optional.
Federico Danesi
(foto M.Dreosti)
© RIPRODUZIONE RISERVATA