Toro, poco da dire: Chievo dominato

"Quale padronanza del proprio gioco, quale consapevolezza nei propri mezzi ha raggiunto il Toro di Ventura, che ieri ha addomesticato senza il minimo problema un Chievo disperatamente a caccia di punti tra le proprie mura amiche. Il risultato di 0-1 è certamente troppo stretto per i granata di Ventura, che avrebbero potuto, se non dovuto, portare a casa un bottino di gol più cospicuo.

"NESSUN PATEMA – Una impressionante dimostrazione di forza e personalità, quella del Toro al Bentegodi, che ha completamente arginato le velleità del Chievo, resosi pericoloso solo con un paio di conclusioni di Radovanovic e con qualche iniziativa isolata ed estemporanea di Paloschi.  E lo ha fatto con una disarmante tranquillità e sicurezza, tenendo sempre in mano il controllo della partita e riuscendo anche a gestire le energie grazie a un impianto di gioco consolidato che ha costretto il Chievo, soprattutto dopo l'espulsione di Pellissier, al ruolo di sparring partner. Il successo sul Chievo è stato determinato sì da un'autorete di Sardo, ma avrebbe potuto essere più largo se, ad esempio, non fosse stato tolto un goal a Immobile e se Meggiorini non avesse mancato quella occasionissima davanti ad Agazzi (davvero un peccato per il numero 69, che ora ha solo più due partite per evitare di finire il campionato con zero reti).

"IL CIELO E' SERENO – Raramente, da 65 anni a questa parte, il 4 maggio il cielo sopra Superga è stato così limpido e brillante. L'orizzonte del Toro è ora più che mai sereno: il desiderio d'Europa è ora più che mai realizzabile, perché il Toro può sfruttare la situazione di essere squadra con nulla da perdere e senza pressioni. L'abbraccio dei tifosi alla squadra al Colle di ieri sera può spingere ulteriormente Glik e compagni verso una storica qualificazione europea: Toro, adesso è il momento di concludere questa stagione come meriti.