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Toro, pronti Muzzi-Stellone

Il cantiere rimane aperto. Dopo l’ennesimo allenamento a porte chiuse e l’ultima conferenza stampa in cui il tecnico ha continuato a fare pre-tattica decantando le armi degli avversari, rimangono poche certezze su...

Redazione Toro News

"Il cantiere rimane aperto. Dopo l’ennesimo allenamento a porte chiuse e l’ultima conferenza stampa in cui il tecnico ha continuato a fare pre-tattica decantando le armi degli avversari, rimangono poche certezze su chi andrà in campo domenica nel deserto dello stadio San Nicola di Bari. Il bandolo delle certezze è, quindi, pari a un lampo improvviso nella nebbia in val padana.

Probabilmente il tecnico ha più di un dubbio per reparto, legato alla condizione dei singoli e alla prestazione di mercoledì che ha evidenziato voglia pari a confusione. In conferenza stampa, il maestro teorico di Cesenatico ha annoverato fra i miglioramenti compiuti dalla squadra il fatto di essere rimasti corti. Ma, aggiungiamo noi, proprio la poca distanza fra Stellone e Cioffi ha portato i difensori, anche per il pressing della Fiorentina, a lanciare lungo più che a cercare l’appoggio a un centrocampista di regia, che però non è sicuramente Barone.

"In difesa, dopo la buona prova con il Cagliari, potrebbe rientrare Brevi, a centrocampo esordire finalmente Ardito al posto dello squalificato De Ascentis e in attacco Muzzi. Sarebbe un ritorno alla vecchia guardia che, in caso di successo, confermerebbe la validità dello zoccolo duro e darebbe l’ennesimo scossone alla campagna acquisti. Intendiamoci anche un punto sarebbe un buon risultato. Rimane da capire che fine faranno i vari Lazetic, Oguro, Fiore e Rosina se Zac dovesse optare per il modulo presidenziale che prevede due punte in campo sempre. In questo contesto Abbruscato pare sicuro almeno del posto in panchina, mentre agli altri rimane il ballottaggio fra il campo e la tribuna.

Curioso questo ricorso nella storia personale di Zaccheroni e Cairo. Al primo era già capitato un caso del genere quando allenava il Milan e Berlusconi, di cui il presidente granata viene considerato un piccolo emulo, gli aveva praticamente imposto l’uso delle due punte. Bisognerà vedere dove porteranno il mister l’orgoglio e il buon senso. In un centrocampo a 5 con Ardito e Barone mediani, mettere dentro Gallo vorrebbe dire togliere dalla panchina l’unico altro centrocampista centrale a disposizione. Ciò significherebbe l’ennesima rivoluzione a partita in corso in caso di sostituzione.

"Chi scrive opterebbe per un fantasista da scegliere fra Fiore e Rosina a sostegno delle due punte, ma dopo le critiche del primo al gioco eccessivamente difensivo di Cagliari, il secondo pare in vantaggio, anche perché è più portato ai ripiegamenti difensivi. In ogni caso azzeccare la formazione di questo Toro è come centrare il 13 al totocalcio…può capitare. L’importante è che, quale che siano modulo e giocatori, il Toro riesca a portare a casa un risultato positivo contro una concorrente diretta.