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Toro, prova di gruppo

‘Il mio obiettivo è quello di far crescere questa squadra, per il bene della società’. Lo ha ribadito ancora una volta in maniera decisa prima di...

Federico Danesi

"‘Il mio obiettivo è quello di far crescere questa squadra, per il bene della società’. Lo ha ribadito ancora una volta in maniera decisa prima di lasciare l’Olimpico romano, Giampiero Ventura. Ma l’obiettivo primario resta quello di dare un gioco a questa squadra, capace di essere protagonista pur soffrendo spesso in trasferta ma anche di non sapersi imporre quando le tocca giocare davanti al suo pubblico.BLOCCHI DI PARTENZA- Certo, fuori e contro certe squadre gli spazi che solitamente si fanno compressi diventano praterie, le sgroppate furibonde di Cerci ieri sera ne sono l’esempio più lampante. Ma resteranno anche fini a loro stesse se come spesso successo contro la Lazio all’individualità non farà seguito il gruppo, quello che sostanzialmente sino ad oggi non si è ancora visto se non a tratti. Perché l’impressione lasciata ancora una volta dalla gara di ieri sera è quella di blocchi, non di una squadra.

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"DIFESA DA URLO - Partiamo dalla difesa: sostanzialmente anche quando cambiano gli addendi, il risultato resta lo stesso. Sino ad oggi imbarcate vere non se ne sono viste, se non a tratti contro il Parma che è gara a far testo fino ad un certo punto. Segno che i ricambi sanno stare al loro posto e soprattutto quando vengono chiamati in causa non tradiscono. Come Rodriguez che in punta di piedi si sta conquistando sempre più spazio, tanto da aver scalzato Di Cesare come terzo dei centrali. Certo resta da capire perché pur avendo un sinistro vero come Agostini, a Roma invece ancora una volta sulla fascia sia stato dirottato D’Ambrosio, quasi si volesse preservare la titolarità di Masiello, una volta che rientrerà.

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"COPERTA CORTA - Il resto però sembra ancora affidato ai singoli e la rete di Mauri ne è la dimostrazione lampante, con i due centrali di centrocampo che a furia di dover tamponare si sono trovati in difficoltà. Se poi pensiamo che almeno ad uno dei due toccherebbe pure impostare e smistare gioco, la coperta resta corta. Cerci va preso per quello che è, ossia un cavallo di razza che deve essere lasciato libero anche di sbagliare, il resto ancora una volta ha fatto da corredo con Bianchi che patisce l’assenza di un partner reale al fianco. Può essere Sansone, forse arriverà a gennaio ma intanto Ventura deve far fuoco con la legna che ha. E ieri comunque è stata una bella fiamma.Federico Danesi(foto M.Dreosti)