Toro: quell’esordio da favola per Silvano Benedetti

"Era il 20 novembre di trentuno anni fa quando un giovane Silvano Benedetti esordiva con la maglia del Toro subentrando a Selvaggi al 77' di un Toro-Lazio finito 4-0 per i granata grazie alla reti di Schachner, Dossena ed alla doppietta di Hernandez nel secondo tempo.

"Era un Toro diverso, ma anche il calcio italiano era profondamente diverso. A quei tempi la serie A dominava il mondo grazie alla sua imprevedibilità dovuta ai grandi campioni che calcavano i campi del Bel Paese. Nel 1983/1984 il Toro arrivò fino al quinto posto in classifica e raggiunse la finale di Coppa Italia persa con la Roma. Silvano Benedetti era un prodotto del vivaio granata che, come tanti altri, arrivò fino alla prima squadra scrivendo anche pagine importanti della lunga e gloriosa storia del Torino. Il passaggio dalle giovanili alla prima squadra non fu immediato, infatti dopo la prima apparizione contro la Lazio in Serie A le strade del destino lo portarono in B prima a Parma e poi a Palermo, infine ad Ascoli in Serie A nel 1986/1987. Scontò la squalifica di un mese per il calcioscommesse e poi giocò 26 partite con i marchigiani prima di tornare a casa, al Toro che lo aveva cresciuto e coccolato portandolo nel calcio dei grandi. Tra il 1987 ed il 1992 vive da protagonista tutte le fasi che il Toro attraversò in quel periodo a cominciare dalla retrocessione passando per l'immediata promozione, la Mitropa Cup e la cavalcata epica in Coppa UEFA del 1991/1992. Dopo quella stagione lasciò Torino ed il granata perchè la Roma lo aveva cercato e voluto con insistenza. Titolare solo nella prima stagione, resta nella Capitale fino al 1995 quando conclude la carriera dopo una breve esperienza in Serie C1 all'Alessandria.

"Dopo un periodo di pausa dal calcio, il richiamo del pallone è forte e Benedetti non sa resistere, così nel 2001 entra nello staff dirigenziale del Toro occupandosi principalmente di settore giovanile. Attualmente è Responsabile tecnico della Scuola Calcio del Toro. Benedetti rappresenta il legame con un Toro che si faceva i giocatori in casa e che diceva la sua anche nell'alta classifica, ma soprattutto che vinceva i derby. Il Toro di oggi che sta provando a tornare come quello ha bisogno dell'esperienza e di persone come Benedetti.