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Toro seduto

di Paolo Morelli

Per Camolese in granata, le sfide a San Siro contro il Milan evocano ricordi nefasti. Negli ultimi due confronti, due sconfitte: un 6-0 e un 5-1. Non certo un...

Redazione Toro News

"di Paolo Morelli

"Per Camolese in granata, le sfide a San Siro contro il Milan evocano ricordi nefasti. Negli ultimi due confronti, due sconfitte: un 6-0 e un 5-1. Non certo un bottino invidiabile. Ma ieri sera pareva che, oltre al divario tecnico già noto, ci fosse in campo anche un divario psicologico piuttosto ampio. I granata sembravano rimasti negli spogliatoi, con pochissime eccezioni. Comportamento inspiegabile, rinunciatario.Dopo il primo gol di Inzaghi, la squadra ha smesso di giocare. Noi vogliamo pensare che i giocatori abbiano voluto “risparmiare le energie” per la gara con il Siena, ma ci pare ovvio quanto si tratti di un’ipotesi piuttosto pittoresca. Lo stesso Camolese ha parlato di «giocatori che non collaborano» e che «giocano a testa bassa». Una partita che pareva il classico “attacco contro difesa”. Le motivazioni? Ipotizziamo: darsi già per sconfitti e pensare di potersi “permettere” uno stop grazie alle sconfitte di Lecce e Bologna. Attenzione però, la Reggina ha vinto a Bergamo. Questo significa che la classifica si accorcia e che gli amaranto tornano in corsa per la salvezza, quando fino a ieri mattina erano già dati per spacciati. La fuga del Chievo poi, riduce la lotta per non retrocedere a quattro squadre: Toro, Bologna, Lecce e Reggina. In quattro per un solo posto in serie A, situazione non troppo rosea.Ma non è il caso di creare inutili allarmismi come accaduto con il terremoto di ieri pomeriggio. Non dimentichiamo che, delle quattro squadre in lizza per la salvezza, il Toro è la formazione meglio piazzata. Una sconfitta col Milan era preventivabile – certo, non così –, quindi all’atto pratico si tratta di un pronostico azzeccato. È invece preoccupante l’atteggiamento rinunciatario della squadra, all’opposto di quanto visto col Catania. La ragione di questa arrendevolezza potrebbe quindi risiedere nella caratura dell’avversaria. Una reazione sbagliata, sulla quale speriamo che Camolese indaghi. Auspichiamo che il tecnico faccia capire ai giocatori che si può anche perdere, ma non si può mai giocare pensando di perdere. Vogliamo essere ottimisti e credere che la disfatta di ieri sera sia stata una vile follia. Ma di follie quest’anno ne abbiamo già viste troppe. Vorremmo non vederne più.