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Toro, senza nome…e senza parole

A Torino, il granata, sembra passare sempre più di moda, soprattutto nelle stanze del Comune. Già, perchè se il popolo torinista è nato per soffrire, non è certo nato per essere umiliato. E se da un lato, le...

Redazione Toro News

A Torino, il granata, sembra passare sempre più di moda, soprattutto nelle stanze del Comune. Già, perchè se il popolo torinista è nato per soffrire, non è certo nato per essere umiliato. E se da un lato, le rovine del Filadelfia rimangono immutabili nel tempo, dall'altro si celebra la nuova astronave bianconera, vera e propria gallina dalle uova d'oro. Passi l'umiliazione, passi lo stadio e i soldi, ma, dicono i tifosi, lasciateci almeno il nome. Ora, nel 2011, l'altra parte di Torino ha una nuova casa, un posto tutto personale da dipingere con tutte le stelline che vuole. Il Toro, in attesa del Filadelfia, voleva solo che fossero rispettati i patti. Finita la stretta e forzata convivenza calcistica, lo stadio "Olimpico", si sarebbe dovuto chiamare "Stadio Grande Torino". Passano gli anni e la memoria si accorcia, anche nella testa dei tifosi politici, vedi Sbriglio e Chiamparino. L'ex assessore allo sport, oggi capogruppo dell'Idv, confessa:''Per riuscire a fare cassa abbiamo redatto un bando che individuasse una società in grado di procacciare sponsor da abbinare ai nostri impianti sportivi, compreso l’Olimpico" e compreso, come continua l'ex assessore, il nome dello Stadio. Alla faccia delle promesse.

In sostanza, la prima società che vorrà investire sullo stadio, avrà il diritto di vedere il proprio nome davanti all'ingresso del vecchio Comunale. Tutto questo dovrebbe essere sufficiente per far cascare le braccia, usando un eufemismo, a qualsiasi tifoso granata. Ovviamente, oltre il danno c'è sempre la beffa. E così basta guardare quale società gestisce la ricerca degli sponsor. Si chiama Resetgroup.srl e non poteva essere che a tinte bianconere. Sulla scrivania da presidente troneggia il nome di Davide Lippi, mentre sulla poltrona di direttore generale siede Carlo Diana, alla Juve per sette lunghi anni. Difficile pensare che la Resetgroup vada cercando società di stampo granata. Niente stadio, niente nome, rimane solo un viale, quel Corso Grande Torino che costeggia il nuovo "Juventus Stadium" e che i tifosi del Toro volevano spostare. Un'altra mozione diventata carta straccia.