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Toro: storia della ”numero 12”

Approfondimento / Lo stadio come un fortino, la maglia come una seconda pelle

Marco De Rito

"Sedici anni fa il presidente granata Massimo Vidulich ritirò la maglia numero dodici per consegnarla al tifo granata, uno dei più belli e caldi al mondo. Il calore e il coinvolgimento della CurvaMaratona, verso i propri calciatori, in più occasioni è stato determinante nelle sfide più importanti della gloriosa società piemontese. I supporters del Torino sono sempre riusciti a caricare al meglio i propri beniamini con lo scopo di fargli tirare fuori il massimo delle proprie potenzialità in ogni partita e rappresentando, di conseguenza, un vero e proprio dodicesimo uomo in campo.

"Le mura amiche per il Toro rappresentano un terreno di conquiste. L'ultracentenaria storia granata racconta di vittorie e record ottenuti prima al Filadelfia e poi al Comunale. Alcuni di questi primati restano ancora ineguagliati, come il record assoluto d'imbattibilità in casa nella massima serie italiana. Dal 31 gennaio 1943 al 6 Novembre 1949, Mazzola e compagni sono riusciti a mantenere inviolato il proprio fortino per ben ottantotto partite. Questa invulnerabilità al Fila è iniziata dopo un derby ed è terminata con un'altra stracittadina. Altro risultato rilevante è stato ottenuto al Comunale nella stagione dello scudetto, quando la formazione di Radice è riuscita a vincere quattordici partite su quindici. La quindicesima partita fu un pareggio contro il Cesena ed era il 16 Maggio 1976 quando Sala e tutta la squadra costruita dal presidente Pianelli alzò il trofeo dello scudetto

"La storia si ripete, dato che anche quest'anno la ciurma di Ventura in casa sta dando il meglio di se, conquistando tredici punti sui diciassette vinti durante questo squarcio di campionato. Il Toro, su nove partite giocate tra le mura amiche, ha ottenuto tre vittorie contro Udinese, Parma, Genoa; quattro pareggi con Inter, Fiorentina, Atalanta, Palermo; e solamente due sconfitte subite a favore di HellasVerona e Sassuolo. Prendendo in considerazione un'ipotetica classifica delle partite giocate in casa di tutte le squadre del campionato di SerieA, il Torino si classificherebbe nono a differenza dell'attuale quattordicesimo posto.

"Notevole è la differenza con le partite giocate in trasferta, dove Glik e compagni hanno conquistato solamente quattro punti frutto di cinque sconfitte, un pareggio e, soltanto, una vittoria. Il rullino fuoricasa è sfavorevole alla squadra di Ventura che forse non si sente a proprio agio a giocare in uno stadio in cui l'incitamento non è verso di loro, sintomo di un forte bisogno del calore e della fiducia da parte dei propri tifosi.

"In EuropaLeague la musica non cambia, il Torino è rimasto ancora imbattuto in tutte le cinque sfide giocate tra le mura amiche ottenendo sette punti nella fase a gironi risultato delle vittorie contro Copenaghen, Helsinki e il solo pareggio contro il ClubBrugge. Nella fase di qualificazione all'EuropaLeague gli undici granata ha vinto entrambe le partite giocante contro Brommapojkarna e RNKSplit. Queste due vittorie non hanno fruttato punti ma hanno decretato il passaggio al turno successivo nella competizione europea.

"L'Olimpico sta rappresentando pure per questa stagione il fortino del Torino, anche se l'affluenza allo stadio non è quella di un tempo. Fatto sta che quando i calciatori giocano di fronte ai propri tifosi scatta ancora la fiamma di orgoglio che gli fa dare qualcosa in più rispetto alle trasferte. 

"Sedici anni fa Vidulich ritirò la maglia numero 12 per consegnarla al tifo granata. 12 come la Maratona, la maglia granata come una seconda pelle...