Analizzando le statistiche del campionato appena terminato, si può dedurre come i 39 punti conquistati dal Torino siano stati frutto di una stagione altalenante, fatta di 8 vittorie, 16 pareggi (record in Serie A) e 14 sconfitte. La salvezza, comunque, è arrivata: non come i risultati di metà campionato facevano immaginare, ma è arrivata. La vittoria sotto la neve contro la Lazio ed il pareggio per 1-1 a Verona sono stati fondamentali per garantire alla squadra di Ventura la permanenza nel massimo campionato. Normal 0 14 false false false MicrosoftInternetExplorer4
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Toro, tra stadio Olimpico e ‘fattore trasferta’
Analizzando le statistiche del campionato appena terminato, si può dedurre come i 39 punti conquistati dal Torino siano stati frutto di una stagione altalenante, fatta di..."L'OLIMPICO NON E' ANCORA UN FORTINO Per una neopromossa è sempre difficile il primo anno di Serie A, dopo 3 anni di purgatorio, specialmente se ti chiami Torino e alle spalle hai una piazza molto esigente e logorante. Il Toro si è comportato bene, ha messo paura a molte big della Serie A, e in alcune partite ha espresso anche il miglior calcio del torneo (non è retorica, è la realtà). La salvezza del Torino, per certi versi, è passata dallo stadio Olimpico. Su 19 partite giocate tra le mura amiche e 57 punti a disposizione, il Torino ne ha conquistati 24, meno della metà. Ma sono bastati per raggiungere l'obiettivo finale. Il saldo, comunque, è negativo: 6 vittorie, 6 pareggi e 7 sconfitte. Nel bilancio pesano come macigni le sconfitte brucianti contro il Cagliari, il Parma, il Milan, e poi ancora Napoli e soprattutto Juventus, nel derby perso 2-0 negli ultimi 5' finali. Piangere sul latte versato, purtroppo, non serve a nulla. L'Olimpico non è ancora il fortino del Toro, come era il Filadelfia o il vecchio Comunale. Lo dovrà diventare, perché le stagioni si decidono qui.
"FATTORE TRASFERTA La tifoseria del Torino ha il potere di mettere sotto pressione i giocatori, oltre che esaltarli nel momento del bisogno. A volte però questa pressione è eccessiva, mette perfino paura, e certi elementi non riescono ad esprimersi al meglio. In questa situazione si colloca quindi il famoso 'fattore trasferta', maledizione di alcune squadre e manna dal cielo di altre. Tra queste c'è, appunto, il Torino. L'appoggio della Maratona itinerante non è mai mancato, questo ci teniamo a sottolinearlo, ma i granata, per una strana logica, si sono sempre espressi meglio lontano da Torino. Attenzione: ciò non implica che i punti conquistati fuori casa siano maggiori di quelli ottenuti all'Olimpico. I numeri parlano chiaro: 19 partite in trasferta, 57 punti a disposizione e solo 16 punti all'attivo. I due unici successi esterni sono quelli di Bergamo (5-1 a Settembre) e quello di Pescara (2-0 risalente al 20 Gennaio). Totale tra casa e trasferta: 40 punti. -1 per la vicenda calcioscommesse: 39. I conti tornano. Ciononostante, lontano dalla Mole i granata hanno espresso il calcio migliore e ottenuto punti pesanti: i pareggi di Roma e Napoli e la rimonta poi vanificata da Romulo- a Firenze ne sono un chiarissimo esempio. Per tutto il campionato, d'altro canto, il Torino ha giocato un ottimo calcio, cercando di fare sempre la partita, a volte riuscendoci, a volte meno. Questi 39 punti sono l'emblema di quello che poteva essere ed invece non è stato. L'importante, però, è aver raggiunto l'obiettivo finale. Il resto ce lo dirà il futuro.
"Federico Lanza
"(foto Dreosti)
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"L'OLIMPICO NON E' ANCORA UN FORTINO Per una neopromossa è sempre difficile il primo anno di Serie A, dopo 3 anni di purgatorio, specialmente se ti chiami Torino e alle spalle hai una piazza molto esigente e logorante. Il Toro si è comportato bene, ha messo paura a molte big della Serie A, e in alcune partite ha espresso anche il miglior calcio del torneo (non è retorica, è la realtà). La salvezza del Torino, per certi versi, è passata dallo stadio Olimpico. Su 19 partite giocate tra le mura amiche e 57 punti a disposizione, il Torino ne ha conquistati 24, meno della metà. Ma sono bastati per raggiungere l'obiettivo finale. Il saldo, comunque, è negativo: 6 vittorie, 6 pareggi e 7 sconfitte. Nel bilancio pesano come macigni le sconfitte brucianti contro il Cagliari, il Parma, il Milan, e poi ancora Napoli e soprattutto Juventus, nel derby perso 2-0 negli ultimi 5' finali. Piangere sul latte versato, purtroppo, non serve a nulla. L'Olimpico non è ancora il fortino del Toro, come era il Filadelfia o il vecchio Comunale. Lo dovrà diventare, perché le stagioni si decidono qui.
"FATTORE TRASFERTA La tifoseria del Torino ha il potere di mettere sotto pressione i giocatori, oltre che esaltarli nel momento del bisogno. A volte però questa pressione è eccessiva, mette perfino paura, e certi elementi non riescono ad esprimersi al meglio. In questa situazione si colloca quindi il famoso 'fattore trasferta', maledizione di alcune squadre e manna dal cielo di altre. Tra queste c'è, appunto, il Torino. L'appoggio della Maratona itinerante non è mai mancato, questo ci teniamo a sottolinearlo, ma i granata, per una strana logica, si sono sempre espressi meglio lontano da Torino. Attenzione: ciò non implica che i punti conquistati fuori casa siano maggiori di quelli ottenuti all'Olimpico. I numeri parlano chiaro: 19 partite in trasferta, 57 punti a disposizione e solo 16 punti all'attivo. I due unici successi esterni sono quelli di Bergamo (5-1 a Settembre) e quello di Pescara (2-0 risalente al 20 Gennaio). Totale tra casa e trasferta: 40 punti. -1 per la vicenda calcioscommesse: 39. I conti tornano. Ciononostante, lontano dalla Mole i granata hanno espresso il calcio migliore e ottenuto punti pesanti: i pareggi di Roma e Napoli e la rimonta poi vanificata da Romulo- a Firenze ne sono un chiarissimo esempio. Per tutto il campionato, d'altro canto, il Torino ha giocato un ottimo calcio, cercando di fare sempre la partita, a volte riuscendoci, a volte meno. Questi 39 punti sono l'emblema di quello che poteva essere ed invece non è stato. L'importante, però, è aver raggiunto l'obiettivo finale. Il resto ce lo dirà il futuro.
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