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Toro, tre tabu’ da infrangere

di Alessandro Salvatico

Due vittorie sono poca cosa. Una sola in campionato (l'altra in Coppa Italia), poi: pochissimo, quasi niente. Quasi niente davanti alle 10 sconfitte, ai 29 gol...

Redazione Toro News

"di Alessandro Salvatico

"Due vittorie sono poca cosa. Una sola in campionato (l'altra in Coppa Italia), poi: pochissimo, quasi niente. Quasi niente davanti alle 10 sconfitte, ai 29 gol subiti, ai 15 punti, al quartultimo posto. Insomma, la sensazione di sollievo che tutti abbiamo provato prima di Natale deve rimanere, appunto, un sollievo: un soffio di brezza, un respiro più profondo, ma qualche cosa di momentaneo. La sostanza, quella che non si è spostata quasi di nulla, è sempre la stessa: zona retrocessione incombente.

"La metto giù dura, senza mezzi termini, perchè personalmente ho bisogno di (ri)trovare un assoluto contatto con la realtà. L'attuale realtà granata, e scusate se si prende una piega deprimente, è sofferenza. Ma conosco chi ama il Toro, e so che ci basta poco per iniziare a volare (con la fantasia). Una vittoria contro una squadra forte (Napoli), poi un calciomercato che certo non aiuta a mantenere il pensiero fermo sull'oggi. A mister Novellino sicuramente non serve quest'iniezione di concretezza; il tecnico, al secondo ritorno nella sua Genova dopo quello, traumatico, del 2008, pensa "solo ai punti".

"Questa è una prova che ancora manca, al Toro di Novellino, ed è il secondo dei tre tabù di cui sopra. Quello di De Biasi, dopo aver subito un gol, si liquefaceva ben più rapidamente della neve caduta in questi giorni; quello di Wan, nell'unica circostanza in cui Sereni è stato bucato (a Bologna), è crollato in maniera indecorosa. Nelle due successive gare, contro Fiorentina e Napoli, la difesa ha tenuto, ma va testata la tenuta mentale, ora.

"Ma il terzo tabù è quello che resiste da più tempo in questo campionato granata, ed è legato al mal di trasferta. E' un bene che le avversarie non vengano più a passeggiare all'Olimpico, come accaduto ad inizio campionato e moltissime volte anche in quello scorso, ed è una caratteristica generale di questa Serie A il ritorno ad una preponderanza del fattore campo sui valori delle contendenti, ma il Torino porta al parossismo questa tendenza. Lontano dalle mura amiche, appena due punticini, peraltro contro le ultime due della classe, e poi sei sconfitte consecutive. A volte ingiuste e discusse (Udinese, Sampdoria), a volte sciagurate (Catania, Bologna), ma il Toro torna sempre a casa avendo compiuto un passo in più verso la zona retrocessione. E questo non è più accettabile. I giocatori devono dimostrare maturità, non crollando se passano in svantaggio e mostrandosi capaci di giocare come sanno anche davanti a un pubblico avverso. Se oggi si dimostreranno capaci di questo, sarà una conferma che Novellino sta azzeccando la cura, una conferma ben più importante di quanto abbia rappresentato la vittoria contro il Napoli, che non deve restare un episodio isolato.