"Cinque domande, tre pareri diversi a confronto. I nostri pareri, a volte concordi e a volte discordanti tra di loro. Ecco ToroPreview: ogni settimana, prima della partita, tre dei nostri giornalisti risponderanno alle domande della redazione, dicendo la loro sull’impegno che attende la squadra e in generale sul momento dei granata. Opinioni personali a volte agli antipodi, per cercare di dare una visione più completa possibile al lettore sull’argomento trattato. Questa settimana, dall’altra parte del microfono ecco i nostri Marco De Rito, Nicolò Muggianu e Roberto Bianco.
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ToroPreview, verso Inter-Torino: meglio difendersi o giocarsela a viso aperto?
Istruzioni per l’uso / Ogni settimana alcune domande sul prossimo match a tre dei nostri giornalisti, che ci dicono la loro sul momento del Toro
"A San Siro arriva un Toro reduce dalla beffa contro la Roma. Che tipo di atteggiamento ti aspetti da parte dei granata? Attendista o più “coraggioso”?
"Marco De Rito - Sicuramente Andrea Belotti e compagni avranno voglia di riscatto dopo la sconfitta subita in casa contro la Roma nei minuti finali. Credo però che il Torino avrà un approccio alla gara più di contenimento, anche per motivi atletici che ha spiegato Mazzarri in conferenza: la squadra non ha 90’ nelle gambe. Il Toro disputerà una partita in crescendo. Nella prima frazione di gara tenterà di difendersi dagli attacchi nerazzurri, per poi sfruttare le ripartenze. Nel secondo tempo - come è successo contro la Roma - mi aspetto un Toro più arrembante che sappia effettuare il pressing asfissiante che chiede il tecnico granata.
"Nicolò Muggianu - La partita contro la Roma è stata divisa in due: una prima frazione timorosa e una seconda più incoraggiante. Spero che il Toro possa ripartire dal secondo tempo in cui, per stessa ammissione di Mazzarri, si è visto quello che tutti i tifosi si aspettano. Nonostante il risultato negativo, il match d’esordio deve dare morale perché il Torino è stato in grado di mettere in difficoltà per almeno 80’ una delle squadre più attrezzate del campionato. La mia speranza è quella di vedere un Toro coraggioso, ma realisticamente parlando credo che l’atteggiamento sarà prudente. D’altronde il gioco di Mazzarri prevede anche questo. E in più vincere a San Siro non è mai facile per nessuno.
"Roberto Bianco - Giocare a San Siro non è facile per nessuno. Il Toro può ripartire dal secondo tempo messo in mostra con la Roma. L'assetto quadrato mostrato dai granata nella prima partita di campionato può mettere in difficoltà la squadra di Spalletti. La preparazione estiva dettata da Mazzarri può inoltre favorire i granata alla distanza.
"L’assenza di Baselli potrebbe aprire le porte del campo a Soriano. È la soluzione giusta o ti affideresti a qualcun altro? E a chi?
"Marco De Rito - Mazzarri non vuole una squadra troppo sbilanciata, contro le big il modulo prediletto appare il 3-5-2. Con tre giocatori in mediana e, con l’infortunio di Baselli, non ci sono tante alternative a Soriano. Quest’ultimo, rispetto all’ex Atalanta, garantisce anche più fisicità e solidità a centrocampo, nonostante le sue doti spiccatamente offensive. Contro l’Inter schierare il neoacquisto dal 1’ potrebbe essere la soluzione azzeccata, anche se diventa d’obbligo un cambio a partita in corso visto che non è ancora in condizione per giocare una gara intera.
"Nicolò Muggianu - L’assenza di Baselli non ci voleva. Sono curioso di vedere all’opera Soriano perché ho un ottimo ricordo di lui ai tempi della Sampdoria. Detto questo non so se tatticamente e atleticamente sia già allo stesso livello dei compagni. Mi piacerebbe vedere in campo Ljajic: durante lo scorso finale di stagione è stato senza dubbio tra i migliori e spero che Mazzarri lo tenga in considerazione.
"Roberto Bianco - In conferenza stampa Mazzarri ha parlato di due cambi quasi obbligati, legati alle condizioni fisiche di alcuni giocatori che domani scenderanno in campo. Si può prospettare una staffetta a centrocampo tra Soriano e Lukic, oltre alla variabile Berenguer, con il primo motivatissimo a ritagliarsi uno spazio in partita.
"Belotti contro Icardi. Valutando le due difese, domani chi ti aspetti possa fare meglio?
"Marco De Rito - Distinguerei la funzionalità che hanno i due attaccanti. Icardi è un rapinatore d’area, quando gli arriva la palla, segna. Belotti sicuramente è un goleador ma è un attaccante completo, che rientra anche per aiutare la squadra in difesa e a centrocampo. Per il primo se non segna, il match sarà negativo; per il Gallo ci sono altri fattori da valutare durante la gara. La difesa di Spalletti si è dimostrata ballerina alla prima di campionato, ma il tecnico dovrebbe ricorrere ai ripari e rivoluzionerà il reparto arretrato in vista dell’esordio della sua formazione a San Siro. D’altro canto la squadra di Mazzarri, anche alla prima di campionato, ha dimostrato di avere una difesa solida, bisogna rivedere alcune posizioni nei contropiedi - contro la Roma si è rischiato qualcosa di troppo in queste occasioni, soprattutto nel primo tempo - ma l’allenatore granata al Fila avrà sicuramente lavorato su questo. Dzeko settimana scorsa ha segnato ai piemontesi solo grazie ad una sua invenzione, per lui gli spazi erano veramente ridotti. Icardi dovrà avere la stessa invettiva e la stessa capacità per andare in gol e superare la diga granata.
"Nicolò Muggianu - Non ci sono dubbi: sono due fuoriclasse, possono fare gol in qualunque modo e in ogni situazione. Basta una giocata. Entrambi devono ancora sbloccarsi, spero che il primo a farlo sia Belotti.
"Roberto Bianco - Belotti dovrà vedersela con una difesa ben armata, molto forte sulle palle alte, ma ha dimostrato di essere in forma smagliante e il Gallo può e deve dire la sua. Icardi contro il Sassuolo è parso in ritardo di condizione, ma gli assist di Perisic & C. possono trasformarlo in un istante nell'attaccante letale che tutti conosciamo.
"Il 3-5-2 è il sistema di riferimento per questo Toro e anche contro l’Inter sarà così. È il modulo giusto in prospettiva, considerando i tanti attaccanti?
"Marco De Rito - Mazzarri deve seriamente pensare al 3-4-1-2, vista la mole d’attaccanti che ha a disposizione mentre a centrocampo la disponibilità è più limitata. Contro le big può essere giusto adottare un atteggiamento più prudente ma per il proseguire del campionato, potrebbe essere una soluzione schierare un attaccante in più. Non è detto che la squadra sia più squilibrata con il 3-4-1-2, anzi. Lo scorso campionato, comunque, si è visto che con Ljajic dietro alle due punte si erano trovati i giusti equilibri, anche in difesa. In particolare ciò si è notato proprio nella gara vinta contro l’Inter che fu un capolavoro tattico di Mazzarri. In ogni caso l’allenatore granata, indipendentemente dalla formazione che schiera, fa giocare il Toro: in fase d’interdizione con il 3-5-2, mentre in fase offensiva con il 3-4-1-2 (un trequartista e due punte) o anche con il 3-4-3 (un terminale offensivo e due esterni). C’è sempre un calciatore che deve fare da "jolly", ovvero, rientrare a comporre un centrocampo a tre quando ci si difende e andare a supporto delle due punte quando si attacca. L’anno scorso questo giocatore era Adem Ljajic e faceva bene le due fasi. Quest’anno il tecnico ha più soluzioni a disposizione. In base alla squadra che si troverà di fronte Mazzarri deciderà se schierare un centrocampista o un giocatore più offensivo come "jolly".
"Nicolò Muggianu - Il 3-5-2 dà certezze difensive importanti alla squadra ed è giusto che Mazzarri tracci questa strada, almeno per il momento. Poi sono certo che contro squadre più abbordabili avremmo modo di vedere anche il 3-4-1-2. D’altronde il talento offensivo in rosa è tanto e sarebbe un peccato non sfruttarlo al massimo.
"Roberto Bianco - Anche in questo Mazzarri è stato chiaro. Lo spartito è quello, l'arrangiamento troverà i suoi accorgimenti e i suoi equilibri a seconda dell'avversario di turno. Contro l'Inter sarà fondamentale non sbagliare nulla nei tempi del pressing di squadra. L'attacco resta da decifrare, almeno fino alla chiusura del calciomercato estero. Niang ha un piede fuori dalla porta. Anche Ljajic potrebbe salutare. A malincuore, aggiungo. Il serbo è un giocatore "difficile", ma pure di classe superiore. Privarsene sarebbe un vero peccato.
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